Morto B.B.King, leggenda del blues. L'ultimo re della musica delle radici
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Addio al Blues Boy, il ragazzo del blues, oggi anche 'Lucille', la sua celebre chitarra scampata miracolosamente ad un incendio, lo piange silenziosamente. B.B. King, il re del blues, è morto nella notte nella sua casa di Las Vegas. Aveva 89 anni. Malato di diabete, anche di recente era stato ricoverato in ospedale a Los Angeles. "Grazie a tutti per i vostri auguri e per le vostre preghiere" era stato il messaggio postato il primo maggio sul suo sito dallo staff. "Sono in cura nella mia casa a Las Vegas", aveva fatto sapere. B.B., il suo nome d'arte, era l'abbreviazione di Blue Boy ma in origine era l'abbreviazione di Beale Street Blues Boy: Beale Street a Memphis è la strada dei club di blues e ancora oggi è uno dei luoghi principali del culto di B.B. King.Considerato uno dei migliori chitarristi elettrici, Riley B. King nella sua lunghissima carriera ha inciso 50 album in studio e solo tra il 1951 e il 1985 è entrato 74 volte nella classifica americana dei dischi più venduti. Alcuni suoi brani, come The thrill is gone, sono diventati del successi mondiali e hanno contribuito a rendere ancora più popolare il blues. Il suo stile, il celebre 'staccato', ha influenzato generazioni di chitarristi a cominciare da Eric Clapton, ma anche gli U2 lo avevano voluto accanto per l'incisione della loro When love comes to town.
B. B. King era nato a Itta Bena, nella regione del Delta del Mississippi, il 16 settembre del 1925 in una famiglia di contadini. Lui stesso aveva lavorato da ragazzo nei campi di cotone prima di scoprire la sua passione per la musica, dapprima in un coro gospel e poi avvicinandosi al country e alla chitarra blues grazie ai consigli di un cugino, il chitarrista country blues Bukka White, che King incontrò a Memphis dove si trasferì nel 1946. Nel giro di un paio d'anni, le radio della città capirono il suo potenziale e cominciarono a trasmettere le sue prime esibizioni live. Il suo debutto discografico avvenne nel 1949, e molti dei primi brani gli vennero prodotti da Sam Phillips, ancora lontano dal fondare la mitica etichetta Sun Records. E fu proprio in questi primi anni di concerti che King battezzò la sua Gibson "Lucille": come raccontò lui stesso, mentre stava tenendo un concerto in una città dell'Arkansas chiamata Twist, due spettatori cominciarono a litigare a causa di una donna che entrambi stavano corteggiando, e così facendo finirono su una lampada a kerosene che rompendosi incendiò il locale. King fuggì come gli altri dalle fiamme ma quando si accorse di aver lasciato la chitarra all'interno rientrò per prenderla e rischiando la vita. A incendio domato seppe che quella donna si chiamava Lucille e così scelse il nome. La Gibson da allora ha una linea di chitarre "Lucille" approvata dal leggendario bluesman.
Membro storico della Rock'n'roll Hall of Fame, in carriera King ha vinto 15 Grammy Award, l'ultimo nel 2009, per il miglior disco blues. La considerazione che il mondo della musica aveva per lui è testimoniata anche solo dallo sterminato elenco di artisti che hanno voluto suonarci insieme o lo hanno voluto come ospite nei loro dischi: da Clapton a David Gilmour, da Elton John a Luciano Pavarotti, da Jeff Beck a Van Morrison, fino a Phil Collins e Zucchero.
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