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Il cervello di Sting svela i segreti della musica

 

Sting ha deciso di prestare il suo cervello alla scienza. Il cantante si è infatti fatto fare una tac per cercare di capire come funzionino le connessioni nelle persone altamente creative come gli artisti. I risultati dello studio della McGill University sono stati pubblicati su Neurocase.

Al cantante sono stati sottoposti diversi generi musicali, dal pop al jazz, dal R&B, al tango, al rock, addirittura al Muzak. È così stato possibile «creare una mappa di come il cervello di Sting organizza la musica». I dati sono stati poi analizzati per cercare di capire quali canzoni siano simili ad altre per il cantante.

«Il cervello di Sting ci ha fatto notare connessioni fra brani musicali che conosco bene ma non ho mai messo in correlazione l’uno con l’altro» ha spiegato lo scienziato Daniel Levitin, riferendosi per esempio a Libertango e a Girls dei Beatles, oppure a Moon Over Bourbon Street, di Sting stesso, e Green Onions di Booker T. 

Idea Grafica di Giorgio Papallo.