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In arrivo i servizi in streaming a 5 dollari di Amazon e Pandora

Arriveranno nelle prossime settimane i nuovi servizi in streaming di Amazon e Pandora, che secondo il New York Times saranno offerti al prezzo competitivo di 5 dollari al mese, la metà rispetto a Apple Music e Spotify. Nel caso del gigante della distribuzione, il prezzo ridotto sarà riservato a chi possiede un altoparlante Echo, mentre per la radio online sarà una versione ridotta dello stesso prodotto offerto a 10 dollari, tutto privo di pubblicità.

Tentativi precedenti di offrire servizi a prezzi molto più bassi sono falliti, dopo la chiusura di Rdio che aveva cercato di attestarsi sui 4 dollari al mese, e la stessa Apple aveva provato a offrirli a 8 dollari. La questione riguarda principalmente i diritti da pagare alle case discografiche con cui negoziare i contratti.

Rapporto sulla musica britannica, in crescita dal 2015 ma servono politiche anti Brexit

Dopo la Brexit, l’industria musicale britannica ha chiesto ai politici di aiutare a proteggere il loro status che li vede fra i maggiori esportatori in questo campo al mondo. L’occasione è il rapporto annuale di UK Music che mostra una crescita nel campo dopo che il 2015 si è rivelato un anno particolarmente positivo anche grazie a nomi come Adele, Coldplay, One Direction, Ed Sheeran e Sam Smith.

L’anno scorso ha rappresentato un miglioramento nelle vendite all’estero, anche per quanto riguarda i biglietti dei festival, come spiega il quotidiano Guardian. Le esportazioni sono quindi salite di un 3.4 per cento, dell’11 per cento dal 2012.

Jo Dipple, dirigente di UK Music, ha però spiegato: «Il Regno Unito deve solidificare il suo posto nel mondo dopo la Brexit e la musica farà sicuramente parte del collante. Lo scopo di UK Music è di lavorare con il governo per convincerli a creare politiche buone come la musica che produciamo».

Un anno fa il contributo della musica all’economia britannica è stato di 4.1 miliardi di sterline, lo 0.6 per cento in più rispetto all’anno precedente e un miglioramento del 17 per cento sul 2012. Anche l’occupazione nel settore è salita dell’1.4 per cento nel 2015. Karen Bradley, segretaria alla cultura, ha sottolineato però che: «Il valore della musica va al di là dell’economia. Le persone in tutto il mondo scoprono così la cultura britannica».

Rimane costante il mercato delle vendite, nonostante una diminuzione del 3.9 per cento dei cd, mentre i dischi sono saliti del 60 per cento all’anno negli ultimi tre anni. Nel rapporto sullo stato dell’arte viene anche ribadita la necessità di una remunerazione adeguata per gli artisti rispetto a servizi in streaming YouTube, mentre altri a pagamento come Apple Music, Spotify e Tidal hanno contribuito al miglioramento dell’industria.

«Il modello di YouTube, nonostante la sua diffusione, non ha ancora generato un ritorno giusto per chi detiene i diritti e in generale creatori, artisti, compositori», si legge nel rapporto. Un altro campo difficile è quello dei locali più piccoli che, dopo una diminuzione negli introiti dai concerti, sono a rischio chiusura.

IQ Magazine sceglie i dieci manager del futuro Under 30

Da ormai dieci anni la rivista IQ Magazine sceglie i New Bosses, i dieci nomi più quotati fra gli under 30 che lavorano nel mondo della musica per diventare i boss di domani. L’edizione del 2016 vede una panoramica che tocca tutto il mondo, dal Perù alla Svizzera alla Macedonia, oltre ovviamente ai Paesi anglosassoni.

Andrej Malogajski, 30 anni, organizza concerti hip hop in Svizzera da quando aveva 16 anni. Dopo essersi laureato in Management di arte e cultura è diventato un agente per la Pleasure Productions, gestendo show e festival. Grace O’Grady, 24enne del Regno Unito, è partita invece come volontaria e oggi è una manager nel reparto marketing della Academy Music Group. Fra i consigli che dà a chi cerca di seguire le sue orme c’è quello di cominciare proprio dal volontariato o dagli stage.

Le donne sono rappresentate anche da Helen Bousfield, un’altra 24enne britannica, manager per i diritti degli artisti e i servizi dei tour. Ha spiegato a IQ che, come boss del futuro, vorrebbe migliorare l’industria della musica dal vivo fermando la chiusura dei piccoli locali per colpa del rumore e organizzerebbe raccolte fondi per insonorizzarli.

È peruviano, nonostante il nome, Italo Rossi, 29, laureato in ingegneria ma con un master in musica, mentre l’australiana Katie Stewart, sua coetanea, lavora alla Lunatic Entertainment, dove oggi è manager, dal 2007. La 26enne macedona Lina Ugrinovska, pianista, oggi lavora a Vienna dove cerca talenti indipendenti per la Georg Leitner Productions.

Matt Thorne, 29, è il fondatore di Disrupt, che si occupa sia di media che di gestire una piattaforma di distribuzione: «Penso che ci siano molti cambiamenti interessanti in corso. Vorrei che gli eventi live fossero più accessibili a tutti e credo che la realtà virtuale possano davvero fare la differenza», spiega.

L’americano Tommy Bruce è cofondatore della Full Stop Management, che gestisce Harry Styles e Meghan Trainor, ma già quando era all’università dell’Arizona aveva portato in concerto Kanye West e Kelly Clarkson, fra gli altri. Completano il quadro dei dieci nomi il manager di Stormzy, il 25enne Tobe Onwuka, e l’agente Oliver Ward.

Linecheck, l'incontro di Assomusica verterà sul networking

Sarà il networking l’argomento centrale dell’incontro, il 15 settembre, nell’ambito del Linecheck Festival, in corso a Milano dal 14 al 18 settembre, organizzato con la collaborazione di Assomusica e a cui parteciperà il presidente Vincenzo Spera. Il suo intervento sarà intitolato Networking as a strategic tool in Europe, il networking come strumento strategico in Europa, in cui saranno raccontati anche gli sforzi di Assomusica per arrivare a una rete di associazioni europee che si possa porre come valido interlocutore a livello dell’UE.

La sessione, dalle 14.30 alle 15.30 nella sala Liberty del Circolo filologico, comprenderà anche gli interventi di Marton Naray, direttore generale di Common Creations s.r.o, che parlerà del mercato nell’Europa dell’est, mentre Georges Perot, fondatore e direttore generale di NPO Meso Events oltre che segretario generale di European Music Day Network, si occuperà dell’uso dei cluster locali per sviluppare il network europeo. Massimo Macaluso, direttore di Euradia International s.l, affronterà poi il tema delle strategie del DG Cultura e delle opportunità per il networking.

 

Vincenzo Spera, presidente di Assomusica, parla della legge sulla musica dal vivo a Perugia

Il Presidente di Assomusica Vincenzo Spera è stato invitato dall'Onorevole Bonaccorsi, Responsabile Cultura e Turismo del Partito Democratico, a prender parte alla tavola rotonda su "Verso una nuova legge quadro sullo spettacolo dal vivo: facciamo il punto” che si terrà oggi a Perugia alle ore 19.00, presso lo Spazio Pian di Massiano.

Insieme al Presidente Spera prenderanno la parola le Senatrici Ferrara e Di Giorgi, l'On. Giulietti, Franco Ruggieri, direttore del Teatro Stabile d’Umbria, Anna Calabro, presidente di Fondazione Perugia Musica Classica, e Giordano Sangiorgi.

Si tratta di un momento di riflessione importante poiché il Senato sarà chiamato a breve a discutere di una legge sullo spettacolo dal vivo collegata alla Legge di Stabilità 2016. 

Le proposte che Assomusica ha rivolto ai decisori politici sul tema sono decisive per il futuro del settore e anche quest'occasione sarà il luogo in cui ribadire con decisione le nostre proposte per rivitalizzare la musica live.

Spagna, Rajoy promette di abbassare l’Iva sulla cultura

 

Mariano Rajoy, Primo ministro spagnolo, ha promesso che se il partito popolare vincerà le elezioni ci saranno riduzioni significative per rilanciare anche il campo musicale. Nei 150 Compromisos para Mejorar España si parla di una riduzione nell’Iva del 21 per cento per gli spettacoli culturali e intrattenimento dal vivo.

L’Iva nel settore culturale ha raggiunto la percentuale record del 21 per cento dal settembre 2012 ed era stato proprio Rajoy ad aumentarla, dall’8 per cento precedente. L’aumento ha però contribuito a far diminuire le vendite dei biglietti, scese del 27.51 per cento entro il 2013.

L’associazione dei promoter musicali APM ha apprezzato la pubblicazione del documento: «Dopo quattro anni di problemi con l’aumento dell’Iva sui prodotti culturali siamo felici di questa volontà di riconsiderare l’Iva a tasso ridotto», ha spiegato il suo presidente Pascual Egea. 

Germania, presto vietate le tariffe extra per la stampa dei biglietti a casa

 

In Germania potrebbe presto non essere più possibile addebitare la cifra di 2.50 euro per gli utenti che acquistano i biglietti e li stampano a casa. L’associazione dei consumatori della Renania-Westfalia aveva infatti iniziato una causa contro la CTS Eventim per la cifra che un tribunale di Brema ha giudicato «inammissibile».

La tariffa extra, quindi, potrà essere addebitata solo per i costi della spedizione postale. Il giudizio non è ancora legalmente vincolante ma apre la strada per azioni legali contro altri rivenditori online, ADticket, Ticketmaster, ReserviX, easyticket, BonnTicket e D-Ticket.

Un rappresentante di Eventim ha annunciato che ricorrerà in appello contro il giudizio. Se la decisione sarà confermata da una corte superiore le varie compagnie dovranno rimborsare gli utenti.

Londra, la vita notturna a rischio secondo i suoi protagonisti

 

La vita notturna di Londra è a rischio. Questo, almeno, è quanto temono alcuni protagonisti della scena. Il nuovo sindaco Sadiq Khan ha cercato di lanciare iniziative per migliorare la situazione, come un’offerta di lavoro rivolta a un sindaco della notte, ma sono i nightclub a essere sempre più rari, dopo la chiusura di alcune delle location più famose.

Anche locali come il Fabric hanno avuto problemi dopo la morte di due teenager ad agosto. Secondo Amanda Moss, cofondatrice della Corsica Studios, dà la colpa allo sviluppo residenziale e ai prezzi degli affitti sempre più alti. «Abbiamo trasporti ottimi con la metropolitana aperta 24 ore, ma se non siamo attenti non avremo posti dove andare».

La dj Josey Rebelle ha commentato: «So che i nostri nightclub e locali per la musica dal vivo, molti dei quali hanno chiuso solo negli ultimi anni, sono stati incubatori per i generi musicali più incredibili del mondo che hanno contribuito a formare la cultura popolare nel Regno Unito».

Cambia il mondo dei promoter francesi

Il mondo dei promoter francesi sta cambiando. Arnaud Meersseman, che all’inizio dell’anno aveva lasciato la Nous Productions, è stato infatti nominato direttore generale della Miala, branca di promozione della Fimalac che vuole rilanciare il suo settore di festival e concerti internazionali e nel frattempo esportare gli artisti francesi.

Meersseman ha spiegato al sito IQ che «Miala è sempre stata incentrata al 100 per cento sul mercato francese ma ora vuole aprirsi a livello internazionale ed è per questo che si sono rivolti a me».

La Fimalac ha anche in preparazione il Grand Stade di rugby a Parigi e sarà il più grande all’interno in tutta Europa alla sua apertura, nel 2019.

La Nous, nel frattempo, è stata acquistata da Live Nation e il suo presidente Salomon Hazot diventerà presidente della Live Nation France.

Sul Secolo XIX intervista a Guenther Oettinger sul diritto d'autore

Il Commissario UE per l'economia Günther Oettinger ha raccontato al Secolo XIX, in un'intervista, le novità dell'Unione europea per il diritto d'autore. "Entro fine settembre ci saranno nuovi strumenti" ha spiegato, parlando della difficoltà di coniugare le necessità di chi realizza prodotti creativi con chi ne usufruisce anche tramite le piattaforme gratuite.

In allegato l'intervista.

 

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