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Segreteria Assomusica

Assemblea Straordinaria Assomusica - Milano 12 dicembre 2013

28 novembre 2013 - Giovedì 12 dicembre 2013, in prima convocazione alle ore 10.00 e in seconda convocazione
alle ore 10.30, presso il Teatro Franco Parenti di Milano - Via Pier Lombardo, 14 - è stata fissata l'Assemblea Straordinaria dei soci Assomusica per deliberare in merito al seguente

Ordine del Giorno:

1. Introduzione del Presidente;

2. Proposta di modifiche statutarie - degli articoli 5, 9, 10, 14, 15 (e nomine conseguenti), 16, 17, 18, 19 e 20 – necessarie per l’ottenimento del riconoscimento della Personalità
Giuridica dell’Associazione;

3. Incontro con i rappresentanti di Expo 2015;

4. Varie ed eventuali.

Diritto d’autore, la Siae getta fango sul relatore speciale dell’Onu

22 novembre 2013 - Ha dell’incredibile quanto sta accadendo attorno al Regolamento sul diritto d’autore online che l’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni si avvia a varare e, in particolare, alla pacata ma ferma critica a tale iniziativa contenuta nelle raccomandazioni che Frank La Rue – relatore speciale delle nazioni unite per la promozione e tutela della libertà di informazione ha indirizzato al nostro Paese al termine della sua visita ufficiale.

Dopo l’articolo a firma di Edoardo Segantini pubblicato ieri sulle pagine del Corriere della Sera nel quale si apostrofava il Relatore speciale delle Nazioni unite come “un consulente dell’Onu, tale Frank La Rue, che ogni tanto appare nei cieli italiani” e se ne mettevano in dubbio le competenze, arriva ora la notizia di un’autentica iniziativa di mailbombing istituzionale lanciata addirittura dalla Siae, la società Italiana autori ed editori.

L’iniziativa – originale e decisamente estranea al protocollo istituzionale – è stata avviata attraverso una mail, che ho potuto visionare, con la quale il Direttore Generale della Siae, Gaetano Blandini, richiamando l’articolo di Segantini sul Corriere di ieri, chiede a decine di associazioni di categoria di scrivere alle più alte cariche dello Stato [n.d.r. delle quali annota addirittura gli indirizzi mail] per denunciare quanto sia singolare che ricevano questi personaggi [n.d.r. il riferimento è al Relatore speciale delle Nazioni Unite] che sembrano rappresentare piuttosto i grandi signori di internet e non ascoltino, invece, chi rappresenta la produzione artistica del Paese, con il suo 5% di Pil e 1,5 milioni di lavoratori.

E’ un’autentica iniziativa di delegittimazione del ruolo e della funzione del Relatore Speciale delle Nazioni Unite, ribattezzato come un qualsiasi “personaggio” e dipinto come al soldo di non meglio identificati “signori di internet”.

Sfugge, purtroppo, al Direttore Generale della Siae come è drammaticamente sfuggito all’autore del pezzo pubblicato sul Corriere della Sera che il punto non è se un Relatore Speciale delle Nazioni unite possa o meno parlare a nome delle Nazioni Unite ma che, un esperto internazionale chiamato dalle Nazioni Unite, tra l’altro, ad esaminare e valutare se e quanto leggi dei singoli Stati rispettino la libertà di informazione, all’esito di una visita ufficiale in Italia, ha ritenuto di raccomandare – così come puntualmente previsto dal mandato ad esso conferito dalle Nazioni Unite – al nostro Paese di prestare grande attenzione al Regolamento che l’Autorità per le comunicazioni si avvia a varare giacché, a suo giudizio, contrario ai principi fondamentali in materia di diritti dell’uomo e del cittadino.

Quanto poi al “rimprovero” mosso alle più alte cariche dello Stato per aver incontrato un Relatore speciale delle nazioni unite nel corso di una visita ufficiale, non si può che suggerire a Siae un ripasso veloce delle regole della diplomazia internazionale che disciplinano, tra l’altro, l’appartenenza del nostro Paese all’Onu e ricordare al Direttore Generale che, contrariamente a quanto scritto da Eduardo Segantini sul Corriere, Frank La Rue, non è “apparso nei cieli italiani” come un ufo ma a seguito di un invito ufficiale del nostro ministro degli Esteri.

Perché l’Italia si copra di ridicolo, manca solo che prima si inviti un relatore speciale delle Nazioni Unite e poi le più alte cariche dello Stato si rifiutino di incontrarlo.

Difficile credere, d’altra parte, che per Siae – ente pubblico economico a base associativa sotto la vigilanza tra gli altri del Ministero dei Beni e delle attività culturali – sia difficile avere incontri o dialoghi con i vertici delle nostre istituzioni.

E’ perfettamente comprensibile avere opinioni diverse sulla futura disciplina del diritto d’autore online ma ciò non dovrebbe consentire a nessuno di delegittimare il sistema dei diritti fondamentali dell’uomo del quale l’Onu in tutte le sue articolazioni – inclusi gli alti commissariati ed i relatori speciali – è garante ultimo.

Peccato davvero registrare che chi è garante del sacrosanto diritto degli autori ad essere remunerati per la propria attività si senta autorizzato a delegittimare in modo tanto offensivo chi è, a sua volta, garante di un diritto almeno pari ordinato come è quello alla libertà di manifestazione del pensiero.

di Guido Sforza, www.ilfattoquotidiano.it

Incontro Agis, Ufficio di Presidenza, con il ministro Bray

ROMA - 25 NOVEMBRE 2013 - La presidenza dell’Agis ha incontrato questa mattina il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Massimo Bray. Tra i temi affrontati l’esigenza di una nuova collaborazione progettuale tra il MiBACT e l’Agis, l’istituzione di tavoli di confronto sui problemi specifici del settore, cominciando dalla calendarizzazione di incontri sul nuovo decreto ministeriale relativo ai finanziamenti alle attività dello spettacolo.

In particolare il ministro Bray ha espresso l’esigenza di avviare un processo innovativo nei rapporti tra il Ministero e le attività professionali dello spettacolo, attraverso una nuova collaborazione progettuale con l’Agis e le associazioni aderenti, chiedendo di puntare su una maggiore attenzione all’innovazione e alle realtà di spettacolo emergenti, finora escluse anche dall’attenzione delle istituzioni. Sui problemi specifici riguardanti il cinema e lo spettacolo dal vivo, il Ministro ha confermato che verranno aperti tavoli di confronto con le diverse componenti dell’Agis, da attuare entro fine anno, individuando tempi e modalità di realizzazione.

Il presidente dell’Agis, Carlo Fontana, ha risposto positivamente alle proposte del Ministro, sottolineando la ritrovata coesione all’interno dell’Agis, fondamentale per affrontare al meglio i problemi contingenti e le nuove sfide per il mondo dello spettacolo. Da tutti i rappresentanti Agis intervenuti all’incontro è stato espresso apprezzamento per le linee di politica culturale espresse dal Ministro, che ha ricordato come la cultura debba essere al centro dell’attenzione delle istituzioni e che ha sottolineato il ruolo delle sale di spettacolo come luoghi di aggregazione che contribuiscono alla socialità.

All’incontro erano presenti i direttori generali dello Spettacolo dal Vivo, Salvatore Nastasi, e del Cinema, Nicola Borrelli, i quali la prima settimana di dicembre definiranno la calendarizzazione degli incontri per un confronto sulle linee fondamentali del decreto ministeriale 2014 per i finanziamenti alle attività di spettacolo che si articolerà in quattro sezioni:  teatro, musica,  danza, circhi e spettacolo viaggiante. Dopo gli incontri l’Agis sarà chiamata ad esprimere un parere, prima dell’emanazione del decreto.

All’incontro con il ministro Bray erano presenti per l’Agis, con il presidente Carlo Fontana e il vicepresidente Lionello Cerri, Francesca Bernabini, Antonio Buccioni, Carmelo Grassi e Vincenzo Spera.

www.giornaledellospettacolo.it

ROMA - 25 NOVEMBRE 2013 - La presidenza dell’Agis ha incontrato questa mattina il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Massimo Bray. Tra i temi affrontati l’esigenza di una nuova collaborazione progettuale tra il MiBACT e l’Agis, l’istituzione di tavoli di confronto sui problemi specifici del settore, cominciando dalla calendarizzazione di incontri sul nuovo decreto ministeriale relativo ai finanziamenti alle attività dello spettacolo.

In particolare il ministro Bray ha espresso l’esigenza di avviare un processo innovativo nei rapporti tra il Ministero e le attività professionali dello spettacolo, attraverso una nuova collaborazione progettuale con l’Agis e le associazioni aderenti, chiedendo di puntare su una maggiore attenzione all’innovazione e alle realtà di spettacolo emergenti, finora escluse anche dall’attenzione delle istituzioni. Sui problemi specifici riguardanti il cinema e lo spettacolo dal vivo, il Ministro ha confermato che verranno aperti tavoli di confronto con le diverse componenti dell’Agis, da attuare entro fine anno, individuando tempi e modalità di realizzazione.

Il presidente dell’Agis, Carlo Fontana, ha risposto positivamente alle proposte del Ministro, sottolineando la ritrovata coesione all’interno dell’Agis, fondamentale per affrontare al meglio i problemi contingenti e le nuove sfide per il mondo dello spettacolo. Da tutti i rappresentanti Agis intervenuti all’incontro è stato espresso apprezzamento per le linee di politica culturale espresse dal Ministro, che ha ricordato come la cultura debba essere al centro dell’attenzione delle istituzioni e che ha sottolineato il ruolo delle sale di spettacolo come luoghi di aggregazione che contribuiscono alla socialità.

All’incontro erano presenti i direttori generali dello Spettacolo dal Vivo, Salvatore Nastasi, e del Cinema, Nicola Borrelli, i quali la prima settimana di dicembre definiranno la calendarizzazione degli incontri per un confronto sulle linee fondamentali del decreto ministeriale 2014 per i finanziamenti alle attività di spettacolo che si articolerà in quattro sezioni:  teatro, musica,  danza, circhi e spettacolo viaggiante. Dopo gli incontri l’Agis sarà chiamata ad esprimere un parere, prima dell’emanazione del decreto.

All’incontro con il ministro Bray erano presenti per l’Agis, con il presidente Carlo Fontana e il vicepresidente Lionello Cerri, Francesca Bernabini, Antonio Buccioni, Carmelo Grassi e Vincenzo Spera.

- See more at: http://www.giornaledellospettacolo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=13283:spettacolo-incontro-dellagis-con-il-ministro-bray&catid=100&Itemid=65#sthash.JQjNZ0mn.dpuf

Con la cultura si mangia. Ritorni fiscali del 300%

22 novembre 2013 - Stati Generali a MIlano: emendamento per la Scala.
Il Progetto: il Premier Letta propone di scegliere ogni anno una capitale delle arti.

In allegato l'articolo completo de Il Giorno di Milano.

 

Sconti fiscali per le imprese

22 novembre 2013 - Il Presidente di Fondazione Roma: il tema della Cultura non fa parte dell'agenda politica, nei programmi non ho trovato neanche una riga.

 

In allegato l'articolo de Il Sole 24Ore

 

Squinzi: per crescere dobbiamo puntare su cultura e ricerca

22 novembre 2013 - «Proprio oggi Confindustria festeggia l'undicesima Giornata della Ricerca e dell'Innovazione. E il Sole-24 Ore organizza la seconda edizione degli Stati Generali della Cultura. Mi pare una felice coincidenza».
In una Sala Collina colma di intellettuali e imprenditori, pensionati e studenti, Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, parte proprio da questo: il felice connubio - nello stesso giorno e nella stessa dimensione progettuale - fra cultura e ricerca, arte e tecnica, bellezza e scienza. E, quasi emozionato per l'intervento della scienziata (e senatrice a vita) Elena Cattaneo sulla solitudine e le gioie della vita della studiosa, cita a memoria l'Articolo 9 della Costituzione: «La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione».
Già nel dettato costituzionale c'è, dunque, un progetto culturale: «Qualcosa di unitario - riflette Squinzi - in cui non si percepisce alcuna frattura fra la cultura umanistica e la ricerca scientifica, né fra quest'ultima e la tecnica propria, ad esempio, dell'attività industriale. Lo dico con la soddisfazione di chi ha fatto - e fa - l'imprenditore da uomo di ricerca». E, se si pensa che a questo si aggiunge il paesaggio e il patrimonio storico e artistico, ecco che - di questo Paese, la nostra Italia - si staglia nitidamente il profilo identitario e - la scommessa del futuro - di una intera comunità. Un profilo in linea teorica noto a tutti, ma spesso misconosciuto nelle pratiche di governo. E che, invece, è appunto il cuore di una iniziativa come gli Stati Generali della Cultura.
«Gli Emirati Arabi hanno il petrolio - nota Squinzi - , il nostro petrolio è costituito dal patrimonio culturale e paesaggistico». Questa scommessa, naturalmente, non può non passare da due elementi: la fine della depressione collettiva che ha colto gli italiani, estenuati dalla crisi, e una nuova stagione in cui la cultura e l'innovazione non siano più ancillari a tutto il resto, ma rappresentino invece il sale di una nuova politica economica, formandone l'orizzonte strategico.
«Ha ragione un grande imprenditore come Patrizio Bertelli - riflette Squinzi - noi siamo in crisi, ma non dobbiamo sentirci in crisi. Va sconfitto questo atteggiamento in cui ci stiamo adagiando. Abbiamo tutte le potenzialità per riscattarci».
Anche se, naturalmente, in questo complesso meccanismo di uscita - mentale e materiale - dalla recessione, contano non poco le policy. «Dobbiamo fare delle scelte - dice Squinzi - : quando non si riescono a trovare le risorse destinate al credito di imposta per la ricerca, significa che si è dimenticato che cosa serve per uscire dalla crisi». Pochi minuti e, da Palazzo Chigi, il presidente del Consiglio Enrico Letta annuncia che, la prossima settimana, nel Collegato alla Legge di Stabilità si troveranno significative risorse per il credito di imposta sulla ricerca. Tuttavia, il presidente di Confindustria non rinuncia a ricordare la necessità di misure organiche per l'innovazione scientifico-industriale e per gli investimenti culturali.
Queste misure, naturalmente, devono nutrirsi - sotto il profilo finanziario - delle risorse liberate, per esempio, dalla complessa operazione di spending review affidata all'ex dirigente del Fmi, Carlo Cottarelli. «Lo abbiamo incontrato. Ci è parsa una persona preparata e determinata. Noi ci crediamo. Ci dobbiamo credere. Perché, sennò, il declino diventa una prospettiva inesorabile. Perché non pensare di ridurre del 2, del 3, del 4 o magari del 5% la spesa della Pubblica Amministrazione, che oggi ammonta a 800 miliardi di euro? Nelle nostre aziende, noi, l'abbiamo fatto tutti», dice rivolgendosi agli imprenditori intervenuti agli Stati Generali della Cultura.
A quel punto, si troverebbero cospicue risorse per gli investimenti, essenziali per la crescita tanto quanto la riduzione del debito pubblico: «In primo luogo, questi risparmi potrebbero andare a finanziare il taglio del cuneo fiscale sul costo del lavoro. Ma potrebbero servire anche per sostenere il finanziamento della ricerca. E, naturalmente, per valorizzare i grandi giacimenti culturali, artistici e paesaggistici che ancora oggi rappresentano le risorse maggiori, e inespresse, del nostro Paese».

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In allegato I Numeri dell'Industria Culturale

di Paolo Bricco, Il Sole24Ore

Fisco leggero per cultura e ricerca

22 novembre 2013 - STATI GENERALI L'annuncio del premier: la prossima settimana il credito d'imposta nel collegato Sviluppo.
Letta: via libera ai privati per la Scala e meno vincoli per i teatri, ogni anno una capitale italiana della cultura - Squinzi: bisogna puntare sull'innovazione

Una «dotazione finanziaria significativa» per il credito d'imposta per chi investe in ricerca e cultura nel collegato Sviluppo alla legge di stabilità. È l'impegno di Enrico Letta davanti a imprenditori e intellettuali nel suo intervento alla seconda edizione degli Stati generali della cultura, promossi dal Sole 24 Ore in collaborazione con la Fondazione Roma. Letta ha annunciato: «Risolveremo il rapporto pubblico-privato alla Scala». Per il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi fondamentale puntare su cultura e innovazione per crescere: «Dalla spending review i fondi per i giacimenti artistici e paesaggistici».

 

Letta: ogni anno una capitale della cultura

MILANO. Dal nostro inviato
L'appuntamento è fissato per «la prossima settimana» con il varo in Consiglio dei ministri del collegato sviluppo alla legge di stabilità. Enrico Letta garantisce una «dotazione finanziaria significativa» per il credito d'imposta destinato a chi investe in ricerca. L'impegno del premier arriva in occasione del suo intervento alla seconda edizione degli Stati Generali della Cultura, promossa dal Sole 24 Ore in collaborazione con la Fondazione Roma. Lo scorso anno ospite d'onore fu Giorgio Napolitano. Il Capo dello Stato allora si accomiatò con un monito: «La cultura è una scelta da fare». Letta oggi quell'imperativo lo ha raccolto. Il premier utilizza gli Stati Generali per lanciare «la capitale italiana della cultura».
Un'iniziativa che verrà attuata «con il primo provvedimento urgente», ovvero per decreto legge». L'obiettivo – per il quale ha chiesto il contributo del Sole 24 ore – è completare la selezione già per il 27 maggio prossimo, «una giornata simbolo della ricostruzione e del rilancio della cultura» poiché è l'anniversario della strage mafiosa di via dei Georgofili a Firenze. Letta è convinto che l'appeal della competizione – già emersa in occasione della selezione per la capitale europea della cultura – sia un volano per stimolare anche l'impegno dei privati.
Ma altrettanto tempestiva – stavolta con un emendamento alla legge di stabilità – sarà anche la correzione del decreto "valore cultura", che aveva fortemente penalizzato La Scala, così come sarà rivista – ha garantito il premier – anche la norma che ha intrappolato i teatri virtuosi, a partire dal Piccolo di Milano, in vincoli burocratici che rischiano di allontanare ancora di più i privati.
Il presidente del Consiglio parla in videoconferenza da Palazzo Chigi. Ha alle spalle una giornata che definisce «complessa». Ma nonostante lo stallo sull'Imu in Cdm e l'Eurogruppo di oggi a Bruxelles, che vedrà il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni costretto a "battagliare" per ottenere un po' di flessibilità a favore degli investimenti produttivi, Letta ostenta tranquillità e critica aspramente quello che con un neologismo definisce il vizio italico del «benaltrismo». Il premier rivendica il suo approccio pragmatico. Conferma che i tagli o meglio i risparmi prodotti dalla spending review saranno per metà finalizzati «alla riduzione del costo del lavoro» e per il resto ripartiti tra sostegno a cultura/ricerca e alla riduzione debito/deficit.
Lo stesso pragmatismo che gli consente di definire «un errore tenere La Scala insieme alle altre fondazioni lirico-sinfoniche». Letta ha annunciato un emendamento ad hoc alla legge di stabilità per consentire la piena partecipazione dei privati, a partire dalla composizione del Cda e dall'eliminazione del tetto per gli investimenti che il decreto "valore cultura" fissa rigidamente a un max del 5% quando La Scala già oggi vanta apporti anche dell'8%.
Un approccio che ha dato i suoi frutti anche sull'Expo. «Al di là delle differenze tra me, Maroni e Pisapia lavoriamo tutti per lo stesso obiettivo», ha sottolineato il premier che ritiene l'appuntamento del 2015 fondamentale «per tutta l'Italia» e in particolare per tutto ciò che è il made in Italy, a partire dal patrimonio culturale. Di qui la disponibilità ad accogliere la proposta del presidente del gruppo Sole-24 Ore, Benito Benedini, di portare a Milano in occasione dell'Expo alcuni pezzi pregiati sparsi nel Paese, come ad esempio i Bronzi di Riace.


GLI INDICATORI CULTURALI DEL PAESE
Secondo il Country Brand Index pubblicato annualmente da FutureBrand (2013), il brand Italia, ovvero la nostra capacità di ragionamento strategico nel campo della produzione culturale e creativa, è calato di 5 punti. Il nostro Paese scivola quindi dal 10° al 15° posto nella classifica internazionale.
5,80% Quota del Pil dell'industria culturale e creativa. È 5,80 la quota del Pil dell'industria culturale e creativa. In crescita rispetto a quella del 2011 (5,4%)
15,30 % Quota del Pil dell'industria culturale estesa Dal 2011 la quota del Pil dell'industria culturale estesa è salita di 0,30% (dal 15 al 15,30%)
10,10 % Export delle industrie culturali e creative Il dato è uguale al 2011. Il settore è molto più orientato all'export della media dell'economia italiana

Minaccia e ricatta Baglioni, impresario a processo

21 novembre 2013 - Il manager licenziato dopo l'organizzazione flop del tour in America. "Voleva vendicarsi".
Si era sentito tagliato fuori dall'organizzazione del concerto newyorkese di Claudio Baglioni. E così l'impresario, organizzatore di eventi musicali, Ciro Moriello avrebbe preteso dal cantautore italiano un "risarcimento"....

Clicca l'allegato per leggere l'articolo completo a firma di Giuseppe Scarpa de La Repubblica.

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