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La musica nei trailer diventa sempre più un business

 

La musica nei trailer sta diventando non solo una parte importante della promozione di un film ma anche un business sempre più competitivo, per il quale i compositori creano opere originali. La creazione dei trailer è di solito affidata ad aziende specializzate.

La maggior parte delle volte, spiegano gli esperti, non vengono neanche fornite le immagini su cui costruire la musica a causa dell’eccessivo numero di immagini che venivano pubblicate impropriamente. «La musica dà il tono» spiega Bobby Gumm di Trailer Park, ma al di là di «aggressivo», «romantico» eccetera, sono ancora molto in uso le canzoni di moda. Il requiem di Verdi è stato usato, per esempio, per il trailer di Mad Max: Fury Road.

«Dobbiamo far provare delle sensazioni, far piangere e far ridere» ha spiegato il produttore esecutivo di Hit House Sally House. I budget variano moltissimo, passando da 5000 dollari ai 2 milioni per ingaggiare artisti di primo piano. La maggior parte dei trailer, inoltre, non usano una sola colonna sonora ma pochi secondi forniti anche da vari concorrenti.

La sfida, comunque, è che «I trailer sono la nuova frontiera della musica, continuano a spingere ai limiti. Non vogliono la musica di ieri ma di domani», aggiunge il compositore Scott Miller.

Oregon, problemi per i concerti finanziati pubblicamente

Una serie di concerti pubblici in Oregon ha causato una sollevazione popolare. Il Comune di Dalles, con una popolazione di circa 15 mila persone, aveva stanziato 96.500 dollari per tre concerti, di cui uno tenuto da studenti locali. Sarà la città a raccogliere il cento per cento dei profitti.

I consiglieri si sono divisi fra chi sosteneva che i concerti fossero «un investimento per il futuro» e chi invece faceva notare i soli ventimila dollari dell’anno scorso per il rifugio dei giovani senzatetto. Un concerto del 2015 del cantante James Otto, inoltre, aveva avuto poco pubblico a causa del tempo troppo caldo. Gli introiti per il Comune, quindi, erano stati bassi.

Il consigliere Linda Miller, invece, ha fatto notare che la città vicina, Sweet Home, investe una cifra simile con un aumento della popolazione fino a quattro volte rispetto ai diecimila abitanti durante il festival Oregon Jamboree.

Live Nation si accorda con una startup per la realtà virtuale

Live Nation ha deciso di espandere il mondo dei concerti e ha organizzato una partnership con la startup NextVR per mandare in streaming centinaia di concerti ed eventi a cui si potrà assistere con gli occhiali per la realtà virtuale. Il primo concerto sarà trasmesso quest’estate, in attesa di conoscere il programma più dettagliato e gli apparecchi con cui si potranno osservare.

NextVR ha finora organizzato lo streaming di incontri di boxe, golf e dibattiti politici. L’accordo con Live Nation sarà per più anni e potrebbe includere il pay-per-view mentre, all’inizio tutti i programmi saranno gratuiti.

Music Support per la salute dei musicisti UK

Music Support è una nuova organizzazione che mira a creare un network per aiutare i professionisti dell’industria musicale a superare momenti difficili. Gli organizzatori hanno in gran parte superato dipendenze e sanno, spiegano, di che cosa si parla.

Chiamando una linea telefonica attiva 24 ore al giorno si può parlare a un operatore che indirizzerà la persona a un esperto per aiutarea a superare alcolismo, problemi emotivi e di salute mentale, stress e altro. «Se sei depresso a bordo di un autobus, in tour nell’Europa dell’est, può sembrare un inferno e io lo so. Music Support dà la possibilità di parlare con qualcuno che sa che cosa stai passando. Può essere dura lavorare lontano dalle persone amate per mesi di fila ed è comprensibile che alcuni si rivolgano ad alcol e droghe» ha spiegato Andy Franks.

 

Basta festival dance a Buenos Aires dopo la morte di cinque persone

 

La musica dance non avrà vita facile a Buenos Aires nei prossimi tempi. Il sindaco della capitale argentina, Horacio Rodriguez Larreta, ha infatti bandito i festival del genere dopo la tragedia avvenuta il 16 aprile al Time Warp festival, quando sono morte cinque persone, sembra per assunzione di droga: le pillole erano state offerte apertamente durante l’evento, nel quale, secondo l’agenzia AP, circolavano anche altri tipi di sostanze illecite.

Adrianco Conci, promoter che ha organizzato l’evento, è stato arrestato. Nel frattempo, il bando sarà in vigore finché l’amministrazione cittadina non riuscirà a elaborare una legge contro il consumo di droga in occasioni del genere.Sarà anche promossa una campagna che si concentrerà su informazione e prevenzione del problema.

The Great Escape, ecco il programma del convegno a Brighton

Saranno 3500 i professionisti dell’industria musicale da tutto il mondo che parteciperanno a The Great Escape, il convegno che si terrà a Brighton, Inghilterra, dal 19 maggio.

Sarà il fondatore di Pledge Music Benji Rogers a parlare di blockchain, un metodo sperimentale di rendere la musica digitale più efficiente e trasparente.

Le nuove tecnologie, insomma, possono aiutare a realizzare un database per rendere i pagamenti più veloci e, anche, più giusti. La trasparenza, infatti, è un altro concetto chiave che sarà fra i temi del convegno. A sostenerlo saranno anche Sammy Andrews e Andy Edwards, esperti di musica digitale, e ancora una volta la tecnologia sarà il modo per risolvere i problemi. Tutti questi argomenti saranno sottoposti anche a manager, avvocati, editori e capi di etichette discografiche.

Trovare le domande giuste da porre ai servizi digitali è uno degli scopi di The Great Escape, e una di queste domande è: «E se Youtube fosse il futuro?». Il potenziale commerciale, infatti, fa da contrappeso al problema delle licenze. Bisogna, secondo la cofondatrice di Tracks2 Brittney Bean, che sarà una relatrice al convegno, anche capire quali contenuti funzionino davvero su Youtube, e parlare di questo sarà un compito in particolare per Tom Connaughton di Vevo, che si rivolgerà ad artisti, etichette e promoter.

Un’importante sessione di The Great Escape è dedicata ai futuri artisti. A loro è riservata la giornata del sabato con il programma DIY, acronimo per fai da te. I giovani artisti potranno fare musica insieme in tutti i generi e sarà loro spiegato come trovare un ingaggio, oltre a regole e trucchi del mestiere.

Un altro tema chiave sarà la salute mentale di chi fa parte della comunità musicale. Sarà Help Musicians UK, con il suo dirigente Richard Robinson, a raccontare come si possa svolgere questo lavoro di controllo, mentre Sally Gross dell’Università di Westminster parlerà di una nuova ricerca proprio sulla salute mentale nei professionisti della musica. «In un sondaggio commissionato di recente, il 70 per cento dei musicisti professionisti ha detto a Help Musicians UK di aver sofferto di problemi psicologici. Nessuno dovrebbe sacrificare la sua salute mentale per continuare a fare musica» ha spiegato Robinson.

E ancora, si parlerà di merchandise e di come siano in aumento le vendite di cd e altro.

Fedez lascia la SIAE, ecco chi è la startup Soundreef

Fedez ha lasciato la SIAE e scatenato un dibattito sulla legge in vigore dal 1941, sconfessata da una direttiva UE del 2014. Il rapper ha di recente annunciato che, dal 2017, i diritti d’autore sui suoi lavori saranno raccolti da Soundreef, startup italiana con sede a Londra. 

La direttiva europea, intanto, non è stata ancora adottata nonostante il termine per la sua entrata in vigore fosse il 10 aprile 2016. Il ministro Franceschini ha di recente spiegato che: «Credo che il problema non sia quello di dividere, ma bisogna anzi rafforzare le istituzioni: c’è bisogno di un livello europeo per la tutela dei diritti d’autore. Quindi, non credo che la strada giusta sia smontare la SIAE ma riformarla profondamente».

Nel frattempo Davide D’Atri, uno dei due fondatori di Soundreef, ha detto al quotidiano La Stampa: «La cosa più incredibile è che ormai non si può ostacolare chi dall’estero vuole offrire questo tipo di servizio. Ma ancora viene impedito di farlo ad aziende italiane, consegnando il mercato alla concorrenza straniera». Il mercato delle royalty, spiega D’Atri, vale in Italia 700-800 milioni di euro. È importante, aggiunge, utilizzare tutta la tecnologia a disposizione: «Ci sono metodi per analizzare tutti i canali televisivi e radiofonici in automatico e avere in 24 ore l’elenco della musica suonata e dei diritti da calcolare».

I musicisti si rivolgono al green per ridurre l’impatto dei loro tour

 

Anche i musicisti cercano di fare la loro parte per quanto riguarda i cambiameti climatici. Neil Young, Bonnie Raitt e Willie Nelson sono stati per esempio fra i primi ad adottare il biodiesel come carburante a bordo dei loro autobus in tour. Non sono gli unici: altri esempi includono Sheryl Crow, i Linkin Park, Dave Matthews Band e i Radiohead. Tutti loro preferiscono il carburante che mescola il diesel con oli vegetali, che secondo la US Energy Information Administration permette di ridurre l’inquinamento.

Altri tentativi da parte degli artisti riguardano, per esempio, la produzione di cd con un’impronta di carbonio ridotta, nel caso dei Coldplay, o una donazione a ong che si occupano dell’ambiente per ogni città visitata, tentativo portato avanti dai Phish. Alanis Morissette e Moby cercano di spingere i loro fan a cambiare il loro atteggiamento, mentre John Legend si è appoggiato all’agenzia Reverb per rendere i suoi concerti più ecologici, per esempio premiando i fan che si riuniscono su una sola auto.

Anche in Inghilterra molte aziende si stanno muovendo nella direzione green, come conferma la conferenza Green Events & Innovations che si svolge ogni anno per presentare i ritrovati più interessanti per chi lavora nell’industria musicale.

Portogallo, una piattaforma per la musica potrebbe aiutare gli scambi internazionali

 

L’assenza di un qualche tipo di piattaforma di scambio in campo musicale è un serio handicap. Così, almeno, la pensa l’associazione portoghese AMAEI, Associazione di musicisti, artisti ed editori indipendenti, che per rimediare ha deciso di lanciare il database Why Portugal, che comprende moltissime informazioni su agenzie, manager, location, festival, promoter, etichette discografiche: insomma, un elenco il più completo possibile per tutto quello che riguarda la musica del Paese.

Lo scopo, secondo quanto ha raccontato ad IQ il vicepresidente di AMAEI Nuno Saraiva, è di promuovere la musica portoghese a livello internazionale. «Why Portugal non riguarda solo la musica indipendente ma l’intero ecosistema musicale in Portogallo, vuole raccogliere tutti gli attori interessati nel raggiungere i mercati internazionali o lavorare in Portogallo con artisti internazionali».

L’ispirazione per questo network è arrivata da omologhi come Brasil Music Exchange o Don’t panic! We’re from Poland. Il Portogallo, continua Saraiva, ha una popolazione di soli 10 milioni ma il numero di chi segue festival e concerti arriva a 3 milioni. Ogni estate, inoltre, sono circa 300 i festival in tutto il Paese.

«La nostra speranza è che il concetto di Why si possa esportare, potremmo avere presto un Why Spain, Why Italy o Why Belgium, o perché no un Why Europe».

Prince, dopo la sua morte aumenta la pirateria

Subito dopo la morte di Prince, i suoi fan hanno voluto ascoltare la musica del cantante, con ogni mezzo. È infatti aumentata in modo esponenziale la pirateria, con più di 230 mila persone che hanno scaricato successi come When Doves Cry. La cifra è più di dieci volte superiore al numero di canzoni scaricate la settimana precedente alla sua morte, secondo l’agenzia di controllo della pirateria Excipio.

Durante la sua carriera, Prince aveva combattuto proprio contro l’utilizzo non autorizzato della sua musica. La sua morte ha comunque fatto aumentare anche il numero di acquisti su servizi come Itunes e ascolti su canali in streaming, nonostante versioni ufficiali siano presenti solo su Tidal. Il problema della pirateria è comunque sempre più diffuso: è aumentato di più del 16 per cento nella seconda metà del 2015.

Nel frattempo, continua la divisione delle proprietà lasciate dalla star, compresa una cassaforte segreta, con tutti i suoi fratelli e fratellastri che hanno organizzato un trust firmando come amministratori. Ci sarebbe inoltre moltissima musica ancora da pubblicare, anche se il cantante, sembra, avrebbe avuto intenzione di bruciare tutto il contenuto della cassaforte.

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