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Al via il 4 novembre la nuova edizione del festival Nouvelle Prague

Si aprirà il 4 novembre la quarta edizione del festival e conferenza Nouvelle Prague, che si concentrerà sulla regione europea per mettere insieme, ancora una volta, le personalità nel mondo del business musicale europeo e internazionale per discutere e promuovere lo sviluppo imprenditoriale, di network professionali, di istruzione e di formazione.

Il programma prevede sia discussioni che presentazioni, sessioni di formazione che scenderanno nel dettaglio e brevi incontri 1-1 con professionisti del mondo musicale.

Nouvelle Prague 2016 è gestita da professionisti e diretta a professionisti, oltre che a un pubblico più ampio che comprende chiunque si interessi del futuro della musica live.

 

Visita il sito dell'evento: http://nouvelleprague.com

Sole 24 Ore: La nota stonata del «secondary ticketing»

La crescita della musica dal vivo attira la speculazione sugli acquisti elettronici dei biglietti Dopo appelli, raccolte firme, denunce e inchieste, arriva finalmente una legge: entro la fine dell’anno il governo dovrebbe procedere a una stretta nei confronti del fenomeno del secondary ticketing, quel “mercato secondario” dei biglietti dei concerti che fa sparire in una manciata di minuti dai canali ufficiali di vendita online i ticket degli eventi più attesi, per poi ri-piazzarli su specifici siti web di e-commerce, a prezzi maggiorati. Qualcosa di non molto diverso, secondo gli osservatori più critici, a una sorta di bagarinaggio 2.0 che, facendo due calcoli, arriva a valere attorno ai 40 milioni di euro. Intervento normativo Il provvedimento, a quanto risulta al Sole 24 Ore, potrebbe legarsi alla legge di bilancio o, in sede di conversione, al decreto legge fiscale, con l’obiettivo di dare un segnale rapido e preciso – l’efficacia della misura sarà infatti tutta da verificare - a seguito del grande clamore mediatico suscitato dagli ultimi casi, come il doppio concerto dei Coldplay a San Siro previsto per il 3 e il 4 luglio 2017. A meno di un’ora dall’immissione in commercio i tagliandi si sono volatilizzati dalla fonte ufficiale di vendita, rimaterializzandosi poco dopo sui “canali alternativi” a prezzi che arrivavano a dieci volte l’importo originario.

E così, mentre in piazza impazzava il dibattito, qualcosa nel palazzo ha cominciato a muoversi: un deputato del Pd, Massimo Fiorio, ha presentato prima un’interrogazione parlamentare, poi – parliamo di qualche giorno fa – una proposta di legge delega all’esecutivo per mettere fuorigioco il fenomeno. Il provvedimento, secondo la prima impostazione, dovrebbe fondarsi su tre principi: biglietti nominali per gli spettacoli al di sopra dei 5mila spettatori, completa tracciabilità dei tagliandi, oscuramento dei siti web che praticano il secondary ticketing, come già avviene per quelli che vendono prodotti contraffatti. Non tutti, dentro e fuori dal palazzo, magari saranno d’accordo con questa impostazione, ma è probabile che si partirà proprio da qui. «Sugli strumenti da utilizzare – spiega Fiorio – possiamo discorrere a lungo. Ciò che deve essere chiaro a tutti è che, per intervenire, bisogna trasformare il fenomeno in una fattispecie di reato.

Se rivendere biglietti online a prezzo maggiorato non è illegale, lo Stato non avrà mai la facoltà di intervenire». Un fenomeno globale Chiariamo un concetto: il secondary ticketing è un fenomeno globale. In un music business nel quale la discografia - causa le note rivoluzioni tecnologiche che non è riuscita sempre a governare - ha perso la sua antica centralità, i concerti sono sempre di più milk cow, mucca da mungere. E il mercato secondario può essere interpretato come un modo forse non troppo ortodosso, ma sicuramente redditizio, di mungere la mucca da parte di qualcuno, non necessariamente legato alla filiera della musica, come anche società di e-commerce e fondi d’investimento. In Gran Bretagna l’ex premier David Cameron assegnò a un esperto indipendente, l’economista Mike Waterson dell’Università di Warwick, uno studio sul tema. Waterson, a maggio, ha prodotto un volume di 227 pagine con una serie di raccomandazioni che insistono sul tema della cooperazione internazionale.

Quanto al valore economico del fenomeno, si ipotizza che possa oscillare dal 5 al 15% del valore dell’incasso di un concerto di richiamo. Il business in Italia Veniamo all’Italia. Il business della musica dal vivo ha infilato quattro anni consecutivi di crescita. Nel 2015, secondo Assomusica, il giro d’affari del settore si è attestato sopra quota 315 milioni, per un incremento del 17,2% sull’anno precedente. I dati aggiornati ai primi otto mesi del 2016 fanno riferimento a un quadro tutto sommato stabile (-0,2% di spesa al botteghino), seppure in lievissima frenata. Applicando a questi dati le percentuali di stima intorno al valore del secondary ticketing, emerge che il fenomeno qui da noi l’anno scorso potrebbe essersi attestato su un valore che oscilla attorno ai 40 milioni di euro.

Il consiglio direttivo di Assomusica in questi giorni ha deliberato una richiesta di intervento al legislatore. «Bisogna muoversi – sottolinea il presidente, Vincenzo Spera – per regolamentare il settore e la sensazione è che una legge nazionale potrebbe non bastare: ci vorrebbero un provvedimento dell’Ue e accordi internazionali per intercettare chi pratica secondary ticketing». Certo, occorre pensare a cosa si potrebbe fare. Il biglietto dinamico può essere la soluzione? Non si parla di viaggi, ma di cultura è l’obiezione. «A ogni modo - aggiunge Spera - la tempesta mediatica di questi giorni rischia solo di gettare discredito sul comparto».

Tra ricorsi e indagini Antitrust Effettivamente di cose ne sono accadute. La Siae, all’indomani del caso Coldplay, ha presentato un ricorso d’urgenza al Tribunale Civile di Roma (prossima udienza fissata per il 24 novembre) con il dg Gaetano Blandini che non ha esitato a definire il fenomeno «bagarinaggio, una vergogna che danneggia gravemente i consumatori ma anche gli autori e tutti i titolari di diritto d’autore». E mentre artisti di primo piano della musica italiana – da Ligabue a Jovanotti, passando per Eros Ramazzotti e Vasco Rossi – hanno sottoscritto una petizione contro il mercato secondario, l’Antitrust ha aperto un’indagine mettendo nel mirino Ticketone, controllata della tedesca Cts Eventim qui da noi esclusivista della vendita online dei biglietti, e quattro portali. Il sospetto è che possano esistere sovrapposizioni tra rivendite ufficiali e alternative. «Eventuali confusioni di ruoli – commenta Enzo Mazza, presidente di Fimi, la federazione che rappresenta le major – sarebbero gravissime. Il caso getta discredito sull’intera filiera della musica. È necessario fare chiarezza una volta per tutte o il danno d’immagine sarà incalcolabile».

Il legislatore è avvisato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA Andrea Biondi Francesco Prisco

Sole 24 ore: "C’è chi dice no" (al secondary ticketing): anche Vasco Rossi firma la petizione Siae

Le malelingue già erano all’opera: «Vedrai che non firmerà. I suoi concerti li organizza Live Nation che sul tema non ha mai assunto una posizione netta di condanna».

Chi lo conosce bene gettava acqua sul fuoco: «Non è tipo da prestarsi tanto facilmente alle petizioni. Non gli piacciono le strumentalizzazioni che a volte, quando sottoscrivi un documento, ti piovono addosso. Firma solo se è veramente convinto di quello che firma».

A conti fatti, avevano ragione questi ultimi: anche Vasco Rossi (nella foto Ansa) ha sottoscritto la petizione Siae contro il secondary ticketing, punta dell’iceberg di una mobilitazione crescente, scatenatasi dopo il caso Coldplay e sfociata – finora – in un ricorso d’urgenza presentato dalla Società italiana autori ed editori al Tribunale Civile di Roma (prossima udienza fissata per novembre) e in un’indagine dell’Antitrust che ha messo nel mirino Ticketone e quattro siti del mercato secondario dei biglietti. Tra le new entry della petizione figurano anche Ron e Ornella Vanoni.

Bene così: l’assenza del pesantissimo nome del Blasco nazionale nella lista di artisti italiani schieratisi dalla parte del pubblico dei concerti – da Ligabue a Jovanotti, passando per Eros Ramazzotti, Laura Pausini e Francesco De Gregori – rischiava di creare equivoci. Bene così. Anzi: «Va bene/ va bene/ va bene/ va bene così».

A Cracovia una conferenza per artisti internazionali

 

Qual è il modo migliore per esportare la propria musica: questo è un concetto sempre più importante nell'ambito di un network di musicisti europei, auspicato anche da Assomusica e aiutato da programmi come quelli dell'Unione europea.
Se ne parlerà a Cracovia, Polonia, l'11 e 12 novembre, durante il Tak Brzmi Miasto/Hear The City Conference & Festival: EXPORT, che con conferenze e interventi cercherà di aiutare i giovani musicisti da tutta Europa a capire il modo più funzionale per far diventare internazionale la propria musica.
Fra le prime domande da porsi, per esempio, c'è se sia il caso di cantare ed esibirsi in inglese oppure nella propria lingua madre.
Oltre a dare strumenti per far decollare la propria carriera, la conferenza, a cui Assomusica partecipa come media partner, è anche un'occasione per gli artisti di far conoscere la propria musica ai membri dell'industria che parteciperanno all'evento.
In allegato il programma.

What is the best way to export one's music: this is a concept that is becoming more and more important in the network of European music, a network that Assomusica is working for at international level and that is helped by the EU's programmes.

This topic will be among the ones talked about in Krakow, Poland, on November 11th and 12th, during Tak Brzmi Miasto/Hear The City Conference & Festival: EXPORT, when conferences and events will be held to help young musicians from all over Europe understand the best way for them to make their music international.
Among the first questions that must be asked, for example, is whether to sing in English or in one's own mother tongue.
Besides giving the instruments to give one's career a boost, the conference, to which Assomusica is a media partner, is also a way for artists to make their music known to the industry members that will take part to the event.
The programme to the event is attached. http://takbrzmimiasto.pl/

 

Per gli associati Assomusica sono disponibili  4 pass per partecipare sia all'evento di Cracovia sopradescritto che al Nouvelle Prague http://nouvelleprague.com.

Per richiesta accrediti scrivere a info@assomusica.org 

La Sony Music acquista la piattaforma per nuovi talenti Gigmit

La Sony Music Entertainment ha acquistato la piattaforma per trovare nuovi talenti Gigmit. L'agenzia digitale ha al suo attivo più di 40 mila artisti ogni mese che possono essere scelti da locali e promoter. Sono almeno 5 i milioni transitati per la piattaforma nei quattro anni da quando è stata formata.
Marcus Rüssel, amministratore delegato di Gigmit, ha spiegato che un partner come Sony potrà solo aiutare lo sviluppo della compagnia, mentre il modello sarà utile alla Sony per aumentare la propria influenza nel mercato tedesco.

Come la musica sviluppa il cervello dei bambini

Serve la coordinazione complessa di varie zone del cervello per imparare a suonare uno strumento. In laboratorio è stata studiata molte volte la differenza fra i cervelli di suonatori e non suonatori: i primi hanno, sembra, migliori capacità linguistiche e matematiche e raggiungono, in generale, migliori risultati accademici.
È stato però studiato anche l'impatto dell'insegnamento musicale sui bambini che studiano musica: dal 2012 se ne occupa il Brain and Creativity Institute della University of Southern California, con uno studio longitudinale su 80 bambini fra sei e sette anni, alcuni dei quali stavano cominciando lo studio della musica, gli altri un programma di calcio, un altro gruppo ancora niente.
Le famiglie sono state riviste una volta l'anno e sono state controllate le capacità linguistiche, di memoria, musicali e di linguaggio.
All'inizio del programma, fra i bambini non c'erano differenze significative. È stato controllato invece come il cervello dei diversi bambini registri e processi i suoni, chiedendo loro di capire se due melodie avessero o meno delle differenze. I bambini che avevano studiato musica avevano una maggiore facilità nel riconoscere le melodie diverse. In generale, inoltre, avevano migliori risposte nel processare i suoni.

Musica e tecnologia, i chatbot nel futuro dell'industria

Fino a pochi mesi fa, il futuro erano i social network, diventati un web 2.0, che catalizzavano più di qualsiasi browser, e quindi sito Internet, l'attenzione degli utenti. Ora, invece, anche queste piattaforme sono "vecchie", soppiantate da sistemi di messaggistica come WhatsApp o Messenger, che pure si basano su una tecnologia che esiste in una qualche forma dai tempi di Alan Turing.
I chatbot sono il mercato a cui si stanno rivolgendo oggi tutti gli sviluppatori, ancora di più rispetto alla richiesta effettiva, e i competitori dell'industria musicale non sono da meno.
I chatbot sono servizi, a volte portati avanti con sistemi automatizzati, in grado di rispondere alle richieste del pubblico con cui si interfacciano. Accade già quando si apre un sito Internet, magari di una compagnia di viaggi, che chiede all'utente di che cosa abbia bisogno in una piccola finestra di chat. Vengono utilizzati anche per le previsioni del tempo, fare la spesa o acquistare qualcosa, in Cina alcuni teenager li hanno come amici. Sono, insomma, 3 miliardi gli utenti dei chatbot rispetto ai 2.5 miliardi dei social network.
I chatbot nascono anche su piattaforme già esistenti, come il Messenger di Facebook, e possono riguardare anche singoli artisti. Serena Gomez e Justin Bieber ne hanno uno a testa, creato da fan, l'etichetta Record Bird ne ha realizzato uno per segnalare le nuove uscite, mentre Lazyset e Music Rover raccomandano musica ai loro utenti.
Al momento, però, nessuno di questi canali è riuscito a fidelizzare i suoi utenti, come è stato confermato durante una delle conferenze al SF Music Tech Summit, a San Francisco. L'effetto positivo, sul lungo termine, potrebbe però riguardare proprio le raccomandazioni musicali, che sarebbero effettuate in modo più umano e simile a una vera conversazione.
Anche per i festival potrebbe esserci uno sbocco, soprattutto per quanto riguarda la vendita dei biglietti. "I promoter potrebbero avere un'idea del successo del loro festival prima ancora della data d'inizio grazie al flusso di contanti in entrata", spiega il blog del software BeatSwitch.

Su Repubblica Bari: L'odissea di una disabile al concerto di Alessandra Amoroso

Rossella vuole "vivere a colori ". Non può saltare a ritmo di musica. Non riesce a urlare contro il cielo il nome della sua Alessandra. "Ma voglio andare ai concerti e godere del sacrosanto diritto a divertirmi". Perché la prima cosa che le canzoni insegnano, è come "ravvicinare i sogni lontani". Come riuscire a immaginare il palcoscenico, quando la vista è sbarrata dal pubblico che balla e canta, e tu sei dietro, "dal basso della tua carrozzina". Rossella Lattanzi ci ha provato ad andare a un concerto "normalmente ". Lei, barese di trentacinque anni, non può muovere le gambe e le braccia per la tetraparesi spastica distonica. "Nonostante questo, mi sento fortunata: ho imparato a considerare gli altri diversi da me e non io da loro ".

Rossella l'aspettava da mesi il concerto di Alessandra Amoroso a Bari. Appuntamento il 18 ottobre, al Palaflorio di Japigia. "Ogni numeretto che barravo sul calendario mi avvicinava a lei, e non ero più nella pelle". Insieme a Rossella, l'amica di sempre, Rossana. "Andare a un concerto vuol dire saltare di gioia, liberarmi da ogni pensiero, emozionarmi e piangere di felicità. E poi andavo ad ascoltare proprio lei, la persona che mi ha insegnato a vivere a colori".

 

Rossella ha difficoltà a parlare. La sua rabbia è affidata a una lunga lettera aRepubblica. "Come per tutti gli altri concerti - scrive - la mia amica mi ha aiutato a comprare il biglietto. Lei non avrebbe pagato, in quanto mia accompagnatrice". Ai tornelli l'inizio dell'incubo, un'attesa durata un'ora e mezza. Con la richiesta del biglietto dell'accompagnatrice. "Davanti a quei tornelli mi sono sentita una ragazza diversa, una diversamente abile, come ci chiama la gente che ci guarda per strada con compassione ".

Da Rossella nessun passo indietro. "Comprare il biglietto avrebbe voluto dire limitare noi disabili, visto che gli accompagnatori non sempre hanno i nostri gusti o possibilità economiche per partecipare agli eventi". A sbloccare la situazione, l'intervento del papà di due ragazze diversabili, a mezz'ora dalla fine del concerto. "Nel palazzetto non c'era neppure la pedana rialzata, che ci permette di guardare il palco dal basso della carrozzina".

In testa solo le parole di Alessandra Amoroso. "Ravviciniamo i nostri sogni, canta lei: il mio sogno è che si ponga fine a ogni barriera architettonica, a ogni ostacolo che ci vincoli nel divertimento ". Rossella lo sa che ora gli organizzatori replicheranno che c'è un protocollo da seguire, che i disabili devono inviare richiesta scritta per avere il posto riservato. "Io non lo sapevo, ma mi rivolgo a ogni artista: sappiate che nelle nostre camerette, nelle associazioni, con i nostri amici, le vostre canzoni sono un raggio di sole e una boccata di libertà. Allora, permetteteci di condividere questa esplosione di libertà e gioia ai vostri concerti, pensateci quando organizzate i vostri tour".

IQ-Mag: "URGENT” NEED FOR RESALE REGULATION IN ITALY

Anche il sito britannico Iq-Mag.net ha ripreso il comunicato di Assomusica riguardante il secondary market.

Italian promoters’ association Assomusica has announced its opposition to “any unauthorised resale of concert tickets” and called on the country’s competition authority to take action on speculative ticket listings.
The intervention by Assomusica, which represents more than 100 promoters and some 80% of all live shows in Italy, comes after two consumer groups complained to authorities when tickets for Coldplay’s two dates in Milan next July sold out in minutes and immediately appeared on secondary ticketing sites. One complaint, from Altroconsumo, asked the Antitrust Authority (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, AGCM) to investigate primary seller TicketOne for alleged unfair business practices.
Assomusica, led by veteran concert promoter Vincenzo Spera, recommends outlawing resale of tickets by anyone not “authorised to do so” – ie promoters, primary ticket agencies and “third parties authorised [by promoters], whose name and/or VAT number must appear on the ticket”.
“It is the firm belief of our association,” says a statement, “that urgent legislative measures are necessary to govern the peculiarities of this evolving sector, which is of great socio-economic impact.”
Perhaps inspired by events in Belgium, the organisation further recommends blocking ticket resale sites which “do not respect the law”.
While stamping out fraudulent resale in Italy will, naturally, be its priority, Assomusica will also seek to cooperate with associations in other EU member states. “The problem is felt, in fact, in all European countries – France and Germany, in particular,” says Spera. “Only cooperation and the appropriate synergies with other entities […] can produce the desired results.”

Caso di frode nel mercato secondario, truffatrice rischia 160 anni di prigione

A volte il secondary ticketing può coinvolgere anche delle truffe. È successo a Chicago, dove una donna rischia 160 anni di prigione per aver accettato 5 milioni di dollari da una serie di investitori per acquistare biglietti da rivendere proprio sul mercato secondario. Ha invece utilizzato i soldi per acquistare una casa e un'auto.
La 42enne Tracy Monti aveva, secondo il fisco americano e l'Fbi, detto di avere contatti di lavoro con fonti nel mercato primario, come promoter e location, mentre in realtà questi contatti non sarebbero esistiti. Le accuse riguardano quindi frode e riciclaggio del denaro, per un totale appunto di 160 anni. La donna in precedenza era stata la portavoce di Joan Jett.

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