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RIUNITA A ROMA LA "CONSULTA PER LO SPETTACOLO". SPERA: "NECESSARIO RIVEDERE I TERMINI PER L'ASSEGNAZIONE DEL FUS".

 

Si è riunita mercoledì a Roma presso la "Direzione Generale per lo Spettacolo dal Vivo" del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali la "Consulta per lo Spettacolo - Sezione Musica", della quale fanno parte Francesco Girondini per l' Anfols (Associazione Fondazioni Lirico-sinfoniche), Angela Cauzzi (Atit - Associazione tra i teatri di tradizione), Paolo Maluberti (Ico - altre Associazioni tra i soggetti disciplinati dal titolo III della L 14 agosto 1967 n. 800), Maurizio Giustini (organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative dei lavoratori del settore, Roberto Giuliani (organizzazioni professionali critici musicali), Vincenzo Spera (Assomusica - Associazione organizzatori e produttori di spettacoli di musica dal vivo), Ruggero Pegna (Conferenza Unificata). La seduta è stata presieduta dal dottor Enrico Graziano, direttore della sezione "Attività liriche e musicali" della Direzione Generale.

La Consulta, come consuetudine di inizio anno, è stata convocata dal Direttore Generale, dottor Salvatore Nastasi, per approvare i criteri di assegnazione delle risorse finanziarie per l'anno 2014, cioè la parte del Fondo Unico per lo Spettacolo destinata al sostegno e alla promozione delle attività comprese in tale sezione. A tale approvazione, votata all'unanimità, è seguito un ampio dibattito sui numerosi problemi del comparto evidenziati dai rappresentanti delle varie componenti.

In particolare, il presidente di Assomusica, Vincenzo Spera, dopo aver espresso osservazioni e perplessità su discriminanti anacronistiche come il concetto di qualità e le finalità di lucro, ha sottolineato la necessità che anche alle imprese che organizzano e producono eventi di musica popolare sia riconosciuta la possibilità di accesso al Fus, fino ad oggi ad esse preclusa. Inoltre, Spera ha elencato una serie di priorità che meriterebbero un accurato approfondimento da parte della Consulta: maggiori controlli e verifiche sui soggetti beneficiari dei contributi del Fus e sulle attività da essi realmente svolte, riesame dei criteri di assegnazione in base all'effettiva produzione e all'impatto delle varie attività sulla collettività e il territorio, necessità di creare tavoli interministeriali per la discussione e soluzione di problemi afferenti ad altri Ministeri, urgenza di un documento regolatore di tutto il comparto dello spettacolo dal vivo, riconoscimento delle varie figure professionali impiegate, comprese quelle degli organizzatori e produttori.

Sulla stessa linea l'intervento di Ruggero Pegna, socio-fondatore Assomusica e rappresentante della Conferenza Unificata, che ha espresso perplessità sulla reale efficacia delle brevi e sporadiche riunioni della Consulta, auspicando che tale organismo, oltre a ratificare i criteri per la distribuzione del Fus, possa realmente contribuire al miglioramento e alla crescita dell'intero comparto della Cultura, a iniziare dalle condizioni di lavoro di tutte le componenti artistiche, tecniche e gestionali, condividendo la necessità del riconoscimento del ruolo delle imprese nel settore Cultura ribadito da Spera. Pegna ha anche espresso la necessità di attuare idonee politiche di sostegno per bilanciare il pesante gap tra diverse aree geografiche e territoriali del Paese, in particolare a favore delle attività svolte al Sud, area notoriamente attraversata da profonde difficoltà, in cui la possibilità di ampliare l'offerta culturale risponde anche a uno speciale fabbisogno sociale.