ASSOMUSICA: “PRESIDENTE DRAGHI, ANCHE NOI SIAMO STANCHI” A MARGINE DELLA CONFERENZA STAMPA DOPO IL CONSIGLIO DEI MINISTRI, IL PREMIER DRAGHI HA DICHIARATO CHE A BREVISSIMO CI SARA’ UNA “ROADMAP” PER LE RIAPERTURE, ASSOMUSICA LA CHIEDE DAL MARZO 2021
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ASSOMUSICA: “PRESIDENTE DRAGHI, ANCHE NOI SIAMO STANCHI”
A MARGINE DELLA CONFERENZA STAMPA DOPO IL CONSIGLIO DEI MINISTRI, IL PREMIER DRAGHI HA DICHIARATO CHE A BREVISSIMO CI SARA’ UNA “ROADMAP” PER LE RIAPERTURE, ASSOMUSICA LA CHIEDE DAL MARZO 2021
ROMA – Al termine del Consiglio dei Ministri che ha varato una serie di misure economiche per contrastare il caro bollette, il Presidente del Consiglio ha fatto importanti dichiarazioni circa la possibilità di definire le tempistiche per le riaperture, lasciandosi finalmente alle spalle le restrizioni. Il Presidente di ASSOMUSICA, Vincenzo Spera, esprime apprezzamento per le parole del Premier sottolineando che ”il Presidente Draghi con sempre maggior consapevolezza e determinazione voglia consentire una completa riapertura anche al settore della musica popolare contemporanea. In numerose audizioni in Parlamento e con il Ministro Franceschini abbiamo chiesto a nome dell’intera filiera una chiara roadmap per garantire la piena operatività della stagione estiva dei concerti di musica popolare contemporanea. In tale direzione abbiamo anche sollecitato un incontro con il Ministro Speranza per toccare questo tema e ribadire che alla luce delle riaperture di quasi tutte le attività, non possiamo continuare a restare chiusi come abbiamo fatto fin ora nel rispetto delle restrizioni e del pubblico. Anzi, abbiamo elaborato Protocolli di sicurezza per il pubblico e abbiamo saputo dimostrare che non si sono verificati casi o focolai di Covid 19 nei pochi spettacoli resisi possibili in questi due anni, ma adesso urge riprendere con i concerti live”.
La situazione dello spettacolo dal vivo è da tempo nota: oltre 250.000 famiglie rischiano di non avere uno stipendio, tutte le maestranze si sono convertite in altri settori come l’edilizia, con il pericolo di non avere più tecnici luci e audio o facchini con la ripartenza e, infine, l’indotto turistico sui territori è praticamente azzerato.
“Nel riconoscere lo sforzo che il Ministero della Cultura ha sempre fatto, prevedendo numerose misure di ristoro, posso soltanto accogliere con favore le parole del Presidente Draghi e dirgli che anche gli operatori del settore sono veramente stanchi e vorremmo tutti tornare a fare il nostro lavoro nelle piazze, negli stadi, nei palazzetti e riportare il pubblico rivivere le emozioni che solo la musica dal vivo riesce ad offrire per far ripartire il nostro settore. La situazione di discriminazione del settore live sta diventando insostenibile se non avremo a brevissimo date certe e norme chiare per affrontare la stagione primaverile ed estiva il settore del live rischia il collasso”, conclude il Presidente Spera.
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