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ASSOMUSICA “SETTORI CULTURALI E CREATIVI TRA I PIÙ COLPITI DALLA PANDEMIA, SENZA MISURE DI SOSTEGNO ADEGUATE”. LA DENUNCIA DEL PRESIDENTE VINCENZO SPERA

ASSOMUSICA 
“SETTORI CULTURALI E CREATIVI TRA I PIÙ COLPITI DALLA PANDEMIA,
SENZA MISURE DI SOSTEGNO ADEGUATE”
 
LA DENUNCIA DEL PRESIDENTE VINCENZO SPERA 
NELL’AMBITO DEL DIBATTITO EUROPEO 
“A CULTURAL DEAL FOR EUROPE”
 
«I settori culturali e creativi sono tra i più colpiti dalla prima ondata di pandemia e molto probabilmente saranno i più colpiti in questa seconda ondata e alla fine della crisi». Lo ha dichiarato Vincenzo Spera, Presidente di ASSOMUSICA ed ELMA (European live music association), nel corso del dibattito che si è tenuto ieri online “A Cultural Deal for Europe: a central place for culture in the EU’s post-pandemic future”
 
Il confronto, organizzato da Culture Action Europe (CAE), European Cultural Foundation ed Europa Nostra, ha affrontato questioni critiche sul ruolo della cultura per la ripresa dell'Europa dalla pandemia COVID-19 e, più in generale, per il futuro dell'Europa e ha visto la partecipazione, tra gli altri, della Commissaria per la Innovazione, ricerca, cultura, istruzione e giovani Mariya Gabriel, della presidente della commissione Cultura del Parlamento europeo Sabine Verheyen, il segretario di Stato francese agli Affari Europei Clément Beaune. Il dibattito è stato aperto da un video contributo del Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli che ha ribadito non solo l’importanza del patrimonio culturale in quanto “settore cruciale per la costruzione di un mondo nuovo”, ma anche la necessità da parte di tutti gli Stati membri di “un sostegno massiccio alla cultura e di dedicarvi una parte significativa delle misure per la ripresa economica”. 
 
«Nonostante le misure di sostegno finora messe in atto» – ha continuato Vincenzo Spera - «e, in particolare, il compromesso recentemente concordato sul Quadro Finanziario Pluriennale, che prevede di destinare 2,2 miliardi di euro per Europa Creativa, temo che tutto questo non sia sufficiente né nel breve né nel lungo periodo. Sembra infatti che questi specifici settori non siano sempre considerati prioritari e l'assenza di un chiaro meccanismo per destinare alla cultura almeno il 2% delle risorse del Recovery and Resilience Facility rischia di incentivare ulteriormente questa mancanza di adeguata considerazione. La Commissione europea, in questo senso, dovrebbe incoraggiare gli Stati membri a integrare pienamente i settori culturali e creativi nei loro piani nazionali di recupero e resilienza. Sarebbe anche importante prevedere un fondo di “emergenza” per coprire le spese vive e altri costi, e creare un meccanismo che assicuri a tali ambiti di beneficiare delle risorse convogliate attraverso i Fondi strutturali e di investimento».
 
«La crisi è anche un'opportunità», ha concluso il Presidente di Assomusica ed ELMA. «Nel medio e lungo termine si renderà necessaria una maggiore integrazione e complementarità da parte dei diversi ambiti culturali al di là delle singole peculiarità di ognuno. Dovrebbero essere creati ulteriori progetti per promuovere le sinergie e sviluppare il più possibile l'innovazione e l'interdisciplinarità».

 
 
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Il MIBACT ATTIVA IL TAVOLO PERMANENTE PER SPETTACOLO E CINEMA

Il MIBACT ATTIVA IL TAVOLO PERMANENTE 
PER SPETTACOLO E CINEMA
 
VINCENZO SPERA, PRESIDENTE DI ASSOMUSICA

“L’attivazione del tavolo permanente per lo spettacolo era atteso da tempo 
e costituisce una buona notizia per la musica dal vivo”
 
Vincenzo Spera, presidente di ASSOMUSICA, l’associazione che rappresenta gli organizzatori di musica dal vivo in Italia, valuta positivamente la decisione del Ministro Franceschini di attivare un tavolo permanente “SPETTACOLO E CINEMA”, presso il MIBACT.
 
“Siamo soddisfatti, lo chiedevamo da tempo: un tavolo permanente è quello che serve per cominciare a pensare seriamente al futuro. Bisogna programmare già adesso l’esperienza live del 2021 e degli anni a seguire. Apprezziamo questa scelta e ringraziamo il Ministro: siamo a disposizione degli operatori, dei colleghi e delle Istituzioni, nazionali e locali, e daremo il nostro contributo costruttivo, mettendo a fattor comune il nostro know how e le nostre professionalità” aggiunge il Presidente di ASSOMUSICA.
 
I numeri allarmanti arrivati dall’Annuario degli spettacoli di Siae segnalano una spesa del pubblico calata di 1,8 miliardi, prendendo a esame il primo semestre 2020 nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente. Tradotto in percentuale, si tratta del 72,9% in meno, con una spesa al botteghino scesa di oltre 847 milioni (-66,9%).
Sul versante degli spettacoli musicali, l’attività concertistica ha sofferto più di tutti (-188 milioni). In termini percentuali, nessuno perde come i concerti: -86,7% la spesa del pubblico e -86,4% la spesa al botteghino. 
A fronte di questi dati negativi, Vincenzo Spera precisa: «Questi sono dati che si riferiscono ai primi sei mesi dell’anno, quindi al primo lockdown. I nostri associati, fino a ottobre, hanno perso il 95% e a fine anno arriveremo a -97%. Servono aiuti strutturali tarati sull’intero anno, come si è fatto altrove in Europa. I bandi spot di aiuto non bastano più».

ASSOMUSICA parteciperà al tavolo, nella sezione per lo spettacolo dal vivo, presieduta dal Direttore generale Spettacolo, insieme alle seguenti organizzazioni: AFI, AGIS, AIDAP, ANEM, ANFOLS, Assolirica, ATIP, Bauli in piazza, CGIL,CISL, Cresco, Facciamo la conta, FAS, Federvivo, FEDITART, FEM, FIALS, FIME, FIMI, Italia live, La musica che gira, PMI, Squadralive, Scena Unita, UGL, UIL, UNITA.
 
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Intervista a Vincenzo Spera - I danni del Covid sul comparto dello spettacolo dal vivo

Assomusica segnala la perdita, nel solo periodo che va da febbraio a settembre 2020, di un miliardo e 500 milioni di euro sull’indotto dell’intera filiera collegata agli spettacoli dal vivo. I concerti sospesi sono stati oltre 4.000, 16 i grandi festival rimandati e il settore musicale, da marzo a settembre, ha registrato una contrazione pari a 650 milioni di euro. «La crisi è totale – afferma Spera -, i cali di fatturato si attestano in torno al 97% a fine estate. Ma con la chiusura prorogata a tutto il 2020, il calo sarà ancora più forte». Questi dati sono analoghi a quelli di molti altri Paesi europei.

fonte: OPEN – IL GIORNALE ONLINE DI ENRICO MENTANA
https://www.open.online/2020/11/10/danni-collaterali-coronavirus-i-lavoratori-dello-spettacolo-sono-in-crisi/

Intervento Presidente Spera alla conferenza stampa di presentazione della Milano Music Week - 04/11/2020

E' stata presentata ufficialmente l'edizione online della manifestazione dedicata all'industria musicale. Obbiettivo comune: la ripartenza post-Covid. Con un progetto di spin off per la primavera 2021
Si è tenuta nella mattina di oggi, mercoledì 4 novembre, la presentazione dell'edizione 2020 della Milano Music Week, la manifestazione dedicata all'industria musicale che da annualmente, dal 2017 porta nel capoluogo lombardo le realtà più rilevanti della filiera creativa e tecnologica nazionale e internazionale. Collagati in videoconferenza con la stampa sono intervenuti l'assessore alla cultura della città di Milano Filippo Del Corno, l'ad della Federazione Industria Musicale Italiana Enzo Mazza, il presidente di NUOVOIMAIE Andrea Micciché, il presidente di Assomusica Vincenzo Spera e il Curatore artistico della Milano Music Week e VP Talent & Music ViacomCBS Networks per Sud Europa e Medio Oriente Luca De Gennaro, oltre che al sindaco della città di Milano Giuseppe Sala.

Ecco le dichiarazioni del Presidente di Assomusica Vincenzo Spera: Siamo onorati di far parte, anche per questo quarto anno, di un progetto così importante, che fino a quattro anni era considerato un’iniziativa addirittura sperimentale. Abbiamo evidentemente avuto la giusta intuizione. Una manifestazione di questo tipo è ancora più importante in un momento drammatico come questo. La crisi in sé può essere addirittura un momento di svolta, se, come filiera, siamo capaci di rimanere uniti e di immaginare insieme il futuro, un futuro che, necessariamente, sarà molto diverso rispetto a quanto ci aspettavamo. Devo dire che purtroppo, in questo particolare frangente, il settore viene costantemente dimenticato. Assomusica ha registrato che, ogni anno, il mondo dei concerti porta a Milano circa 1,5 milioni di spettatori, con il relativo indotto sul territorio. Eppure, dei 9 miliardi stanziati dalle istituzioni per il settore della Cultura e del Turismo, appena 20 milioni sono stati destinati alla musica. In un momento così critico, tanto per il futuro della UE quanto per il nostro settore, è necessario intervenire per salvaguardare la sopravvivenza della filiera e sostenere iniziative come questa. La musica popolare contemporanea è un bene per l’anima e va sostenuta al pari di altri settori. Viva la Milano Music Week e al prossimo anno!

Al seguente link il comunicato ufficiale della conferenza: 

L’APPELLO DI ASSOMUSICA ALLE COMMISSIONI CULTURA E LAVORO PER IL SETTORE SI REGISTRA UN CALO DI FATTURATO DEL 97% IL PRESIDENTE VINCENZO SPERA “La musica popolare contemporanea è cibo per l’anima e va sostenuta al pari di altri settori”

L’APPELLO DI ASSOMUSICA ALLE COMMISSIONI CULTURA E LAVORO
PER IL SETTORE SI REGISTRA UN CALO DI FATTURATO DEL 97%
IL PRESIDENTE VINCENZO SPERA
“La musica popolare contemporanea è cibo per l’animane va sostenuta al pari di altri settori”
 
Roma 27 ottobre 2020 - Questa mattina Assomusica, l'Associazione degli Organizzatori e Produttori di Spettacoli di Musica dal Vivo, ha preso parte al ciclo di audizioni sui lavoratori dello spettacolo presso le Commissioni riunite Cultura e Lavoro della Camera dei Deputati.
 
Nel suo intervento il Presidente Vincenzo Spera ha manifestato chiaramente lo stato di sofferenza in cui versano gli operatori, l’intero comparto registra, infatti, un calo di fatturato del 97%“Oggi siamo in audizione per discutere dei lavoratori dello spettacolo. Purtroppo l’analisi non può prescindere dal contesto in cui ci troviamo. Innanzitutto affinché ci siano dei lavori deve esserci chi offre del lavoro. Nello specifico ci troviamo di fronte a due categorie di lavoratori: quelli che lavorano con contratti a tempo determinato per strutture finanziate dallo Stato a vario titolo e tutti gli altri che - secondo i dati INPS 327.000 - non hanno alcun inquadramento. Pertanto il problema fondamentale è ancora una volta andare ad individuare e ad istituzionalizzare le varie figure professionali che ad oggi non sono mai state considerate. La crisi ci impone, invece, di salvaguardare tutti i lavoratori che si trovano, in questo momento, senza alcun tipo di lavoro. La preoccupazione, come testimoniano i dati inglesi (perdita lavoro per il 50% degli addetti a tempo determinato e ad oggi 26% degli addetti intermittenti), è che molti di questi lavoratori non avranno più un lavoro nel mondo dello spettacolo".
 
Vincenzo Spera ha poi proseguito ricordando che la Commissaria Europea alla Cultura, Marya Gabriel, ha ribadito la centralità delle industrie culturali in Unione e che si stanno attivando per dare centralità alla musica popolare contemporanea nell’EU Next Generation. “Chiedo, dunque, al Governo Italiano – ha chiosato Spera – che venga rispettata l’indicazione del Parlamento Europeo del settembre 2020 di destinare almeno il 2% dell’EU Next Generation ai progetti per la cultura”.
 
Un altro aspetto centrale toccato dal Presidente Spera riguarda la programmazione“Questo DPCM del 24 ottobre arriva come una stangata per il settore del live e potrebbe sancire un pericoloso scollamento con il nostro pubblico. Per questo, pur condividendo il principio di tutela della salute pubblica, chiedo che venga definita una concreta e seria programmazione per individuare le modalità di ripartenza. Lo chiesi fin da inizio pandemia e credo che già da oggi dobbiamo immaginare uno scenario di crisi almeno fino a maggio 2021: non possiamo aspettare il mese di dicembre o di gennaio per poi ritrovarci nella stessa attuale situazione, ma dobbiamo essere capaci di individuare fin da ora gli eventuali scenari di ripartenza, altrimenti ci troveremo impreparati e perderemo ulteriori mesi. Per assurdo questa pandemia può rappresentare una opportunità per accelerare quello che è il processo della legge sullo spettacolo dal vivo ma soprattutto per guardare ad un orizzonte in cui la rinascita veda maggiori sinergie tra le varie categorie e porti definitivamente ad una completa integrazione che superi gli attuali criteri di finanziamento pubblico. Per fare tutto questo si rende fondamentale l’istituzione di un Tavolo tecnico permanente che sappia recepire le istanze ed individuare i più opportuni provvedimenti. E laddove l’amministrazione pubblica non fosse in grado, perché oberata dall’attuale carico lavorativo, si dovrebbero ingaggiare istituzioni private che possano garantire questo lavoro, così come si è reso necessario pagare il trasporto privato per sostenere quello pubblico".

Assomusica ha rinnovato alle Commissioni delle proposte che ieri aveva inviato al Presidente del Consiglio:
  •  richiesta al Governo di creazione di un tavolo permanente che dialoghi con le varie componenti del mondo dello spettacolo;
  •  immediato ristoro per il settore a tutte le categorie senza distinzione di fatturato: la crisi sta colpendo i piccoli ed i grandi senza distinzione;
  • individuazione di tutti i soggetti cui in pratica è vietato di lavorare surrogando con misure economiche adeguate che abbiano come orizzonte minimo il mese di maggio 2021;
  • elaborazione di modelli di apertura progressiva dei luoghi di spettacolo graduale ed in almeno 3 fasi;
  • sinergia tra i vari soggetti e strutture finanziate con quelli non finanziati e messa a disposizione degli spazi pubblici a titolo gratuito per un periodo di almeno 18 mesi;
  • progetti coordinati e finalizzati all’utilizzo del Recovery Next Generation, come da direttive del Parlamento Europeo che ha dato indicazioni agli Stati Membri di destinare almeno il 2% dei fondi alla Cultura;
  •  utilizzo dei fondi del nuovo programma Creative Europe che per la prima volta ha inserito il finanziamento anche alla musica dal vivo contemporanea.
Vincenzo Spera ha concluso ribadendo che la musica e la cultura sono beni inalienabili, sono l’infrastruttura dell’anima che nessuna potenza può comprare, come già avvenuto per le maggiori infrastrutture Europee, per i brevetti delle intelligenze artificiali e per la proprietà delle materie prime necessarie allo sviluppo green, e per questo va tutelata, sostenuta e finanziata con fondi strutturali, come obiettivo di lungo termine.
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500 bauli in piazza Duomo a Milano per denunciare la crisi dello spettacolo

Dal facchino all'imprenditore, 500 rappresentanti del mondo degli eventi sono scesi in piazza Duomo, a Milano, riempiendola di bauli, quegli stessi “flightcase” che ogni giorno accompagnano coloro che lavorano nel settore, divenuti negli ultimi mesi simbolo di una mobilitazione internazionale che oggi è arrivata anche in Italia. A organizzare l'appuntamento 'Bauli in piazza', l'associazione culturale senza scopo di lucro Bip, di cui fa parte Fabio Pazzini, event manager e direttore di produzione: “Come molti colleghi - racconta - sono fermo da febbraio, c'è qualcuno che lavoricchia, ma sono cose molto piccole perché in questo momento non c'è sostenibilità economica, tutti gli eventi estivi sono stati finanziati da enti pubblici, noi abbiamo riunito in piazza tutti i lavoratori e le rappresentanze delle imprese che lavorano nel settore, dai promoter di eventi e concerti ai service audio-luci perché è importante dimostrare alla politica che esiste un settore unito che chiede con un'unica voce una sola cosa: poter ripartire e guadagnarci da soli il pane quotidiano”.

Video da Instagram @bauliinpiazza

FONTE: Il sole 24 ore

L’APPELLO DI ASSOMUSICA ALLE ISTITUZIONI “Necessario introdurre nel Recovery Fund misure specifiche a sostegno delle Industrie Culturali e Creative e alla musica popolare contemporanea.”

L’APPELLO DI ASSOMUSICA ALLE ISTITUZIONI
“Necessario introdurre nel Recovery Fund misure specifiche a sostegno delle Industrie Culturali e Creative 
e alla musica popolare contemporanea.”
 
IL PRESIDENTE VINCENZO SPERA
“Per il settore dei live danni senza precedenti”

 
SI STIMANO PERDITE PER LA FILIERA PARI A 650 MILIONI DI EURO 
TRA FEBBRAIO E SETTEMBRE E OLTRE 1,5 MILIARDI DI EURO DI INDOTTO
 
«La crisi causata dalla pandemia da Covid-19, ha avuto un impatto senza precedenti sulla intera catena del valore del settore musicale, in particolare sui segmenti live (…) Voglio che il settore musicale europeo prosperi in tutta la sua diversità e rimanga competitivo nel contesto globale». 

Con queste parole si è espressa la Commissaria per la Innovazione, ricerca, cultura, istruzione e giovani, Mariya Gabriel, sintetizzando la drammaticità della situazione che stanno vivendo il settore della musica dal vivo e le migliaia di lavoratori e famiglie che da esso dipendono.          

Assomusica, l'Associazione degli Organizzatori e Produttori di Spettacoli di Musica dal Vivo, che racchiude la (quasi) totalità degli organizzatori di spettacoli di musica contemporanea, ha continuato a portare avanti in questi mesi – insieme ad ELMA (European Live Music Association) - un’importante campagna di sensibilizzazione non soltanto presso le istituzioni italiane, ma rivolta direttamente al Parlamento europeo, che, lo scorso 17 settembre, in una risoluzione sulla “Ripresa culturale dell'Europa", ha condiviso l’urgenza di un sostegno diretto e rapido ai settori culturali e creativi, tramite aiuti finanziari da parte sia dei bilanci nazionali che dei fondi dell'UE.
Gli eurodeputati, in particolare, hanno espresso forte preoccupazione in merito al fatto che nel Piano di ripresa dell'UE Next Generation EU non sia stato riservato alcun importo specifico a diretto beneficio dei settori culturali e creativi. Per questo motivo, viene chiesto alla Commissione europea e ai paesi dell'UE di stanziare almeno il 2% del dispositivo per la ripresa e la resilienza - ovvero la parte più importante del Recovery Plan (Next Generation EU) – a sostegno dei settori culturali e creativi.

Assomusica rinnova così il proprio appello al Governo italiano affinché si faccia portatore di questa risoluzione e, nel quadro delle proposte che presenterà sull’uso delle risorse del Recovery Fund, possa includere misure in grado di risollevare e dare una prospettiva al settore culturale e musicale. Sul tema il Presidente Vincenzo Spera di Assomusica precisa che «La rivoluzione digitale e il capitolo degli investimenti sulla sostenibilità ambientale ipotizzati nel Recovery Fund sono temi sui quali vorremo ragionare con il Governo e ci auguriamo di venire ascoltati nelle sedi opportune».
«In questi tempi difficili, molti si sono rivolti alla cultura, alla musica ed all’arte per superare momenti di sconforto e solitudine. In un momento così critico, tanto per il futuro della UE quanto per il nostro settore, è necessario intervenire per salvaguardarne la sopravvivenza», aggiunge il Presidente di Assomusica. «Per queste ragioni, mi preme rivolgere un ulteriore, urgente, appello ai nostri rappresentanti istituzionali affinché lavorino alla creazione di un ‘framework’ finanziario adeguato a sostenere un settore chiave per la crescita e la diversità culturale del nostro continente». 

                                      
Altre Associazioni simili ad Assomusica in Unione Europea, come la tedesca BDKV (The Federal Association of the Concert and Event Industry), si stanno prodigando presso i loro Governi per una simile iniziativa.

Nel frattempo l’Associazione continua a monitorare i dati relativi all’impatto reale, per il settore, delle disposizioni adottate dal Governo per affrontare l’emergenza Coronavirus in Italia.

«250.000 famiglie sono senza lavoro; il circuito ha perso 650 milioni di euro tra febbraio e settembre e oltre 1,5 miliardi di euro di indotto. Sono stati registrati cali di fatturato vicini al 100% rispetto all’anno scorso. Sono danni che per noi organizzatori, e per ogni singola persona coinvolta, non hanno precedenti – denuncia il Presidente di Assomusica. «Gli spettacoli di musica dal vivo, e più in generale gli eventi culturali che, per loro stessa natura, sono costruiti attorno alla presenza di un “pubblico riunito”, sono stati i primi a chiudere e, come sta emergendo, gli ultimi a ripartire. Molte figure professionali, tra tecnici e light designer, stanno già scomparendo e non si vede all’orizzonte un momento preciso in cui si potrà ricominciare a lavorare. Di questo non si può non tener conto. Ne va della dignità di migliaia di persone, prima ancora che lavoratori.».

Queste, in particolare, le proposte rivolte sin dalla fine di giugno dall’Associazione al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, al Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo Dario Franceschini, al Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e al Ministro degli Affari Europei Vincenzo Amendola
  • Includere, nel quadro delle proposte che verranno presentate sull’uso delle risorse del “Recovery Fund”, misure specificamente destinate alle Industrie Culturali e Creative e alla musica popolare contemporanea. 
  • L’impegno affinché i Capi di Stato e di Governo della UE, assecondando le richieste del Parlamento europeo, decidano di incrementare a 2,8 miliardi di euro il budget destinato al Programma Europa Creativa nel prossimo Quadro Finanziario Pluriennale. 
  • L’introduzione dell’IVA agevolata al 4% sui biglietti per gli spettacoli dal vivo. 
  • Destinare alle industrie e ai settori culturali e creativi, in funzione delle loro esigenze specifiche, almeno il 2 % del dispositivo per la ripresa e la resilienza dedicato alla ripresa. 
  • Prevedere un Fondo emergenze per i lavoratori degli spettacoli dal vivo, alimentato da risorse europee e piani finanziari precisi per garantire la continuità operativa nelle industrie e nei settori culturali e creativi e per assicurare prevedibilità ai relativi operatori. 
«Mi auguro sinceramente che questo appello possa essere tenuto in considerazione e che, in questa fase di proposizione di nuove idee per la ripartenza, possiate ascoltare anche noi promoter senza dimenticare che quando la pandemia piegava il Paese, i cittadini si ritrovarono uniti proprio sulle note della musica» conclude Vincenzo Spera.
 
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MUSIC INDUSTRY FORUM: GERMAN ASSOCS PRESENT UNITED FRONT

The Forum Musikwirtschaft, comprising BDKV, LiveKomm, DMV, VUT, SOMM and BVMI, will allow Germany's music business to speak with one voice

Six industry associations, including live sector bodies BDKV and LiveKomm, have joined forces to create Germany’s first pan-music industry grouping.

Dubbed the Music Industry Forum (Forum Musikwirtschaft), the new alliance comprises the BDKV (Federal Association of the Concert and Event Industry), venue association LiveKomm (LiveMusikKommission), DMV (German Music Publishers’ Association), VUT(Association of Independent Music Companies), SOMM (Society of Music Merchants) and recording industry body BVMI (Federal Association of the Music Industry).

While the Music Industry Forum is not a formal umbrella body (in the vein of UK Music or Spain’s Esmúsica), the six partners say the challenges posed by the coronavirus crisis have made them realise the need for a collective voice of the German music industry.

“We live in a time of solidarity and alliances, and also in a time when we have all recognised that acting together brings more than working individually,” explains BDKV head Jens Michow (pictured), speaking to MusikWoche. “The music industry has never spoken with one voice before now, and it is a great achievement to be able to do on issues that affect us all.”
VUT managing director Jörg Heidemann says working together will allow the music industry to present a united front to government. Usually, he says, “we are too business-focused for the BKM [ministry of culture and media] and too culture-oriented for the ministry of economic affairs, so we are sent back and fourth between them without ever really getting a foot in the door.”

Among the first priorities for the Music Industry Forum will be to organise a joint conference and prepare research on the German music industry.

Despite launching amid the Covid-19 pandemic, SOMM’s Daniel Knöll says he hopes the partnership will “continue to exist even after the corona era”.

“We have all identified numerous topics where we have the same objectives, even under more normal conditions,” he explains, “and we will be able to increase the political pressure if we permanently pool the strengths of these six business associations.”

see more: https://iq-mag.net/2020/09/music-industry-forum-german-assocs-present-united-front/#.X2D5KS3W6jg


 

IL REGGINO KRAM VINCE A LAMEZIA TERME IL "CALABRIA FEST TUTTA ITALIANA 2020", IL GRANDE FESTIVAL DELLA NUOVA MUSICA ITALIANA

E’ il giovane musicista e cantautore Kram di Reggio Calabria, vero nome Rosario Canale, ad aver vinto l’edizione 2020  del “Calabria Fest Tutta Italiana”, il prestigioso Festival della Nuova Musica Italiana che si è concluso ieri  sera sull’imponente palcoscenico di Corso Numistrano di Lamezia Terme, organizzato da Art-Music&Co, con la direzione artistico-organizzativa di Ruggero Pegna, la collaborazione di Rai Radio Tutta Italiana  e il contributo dell’ Assessorato alla Cultura della Regione Calabria nel quadro degli “Eventi Storicizzati di Rilievo Nazionale”.

Il Festival, tra i principali e originali per tecnologia e format dedicato alla valorizzazione di giovani talenti, come ha sottolineato Giusy Leone, presidente di Art-Music&Co, ha avuto anche il Patrocinio di Assomusica(associazione italiana organizzatori e produttori di spettacoli dal vivo), della Direzione Generale della Siae e del Comune di Lamezia Terme.

Coraggio e passione, si sono imposti sulle difficoltà e le limitazioni prodotte dalle misure anti Covid19, che hanno ridotto il numero di pubblico dal vivo, ma non quelli dei telespettatori.
Enorme, infatti, è stato il successo mediatico e di audience dell’evento, con oltre duecentomila persone che hanno seguito il festival in streaming sulla pagina Facebook di Rai Radio Tutta Italiana, in Italia e all'estero. Questi numeri, forniti dalla Redazione Web delle Reti Digitali Rai, hanno decretato un nuovo record per il più innovativo e social Festival italiano, che ha utilizzato la nuova e moderna piattaforma della Rai per selezionare i finalisti e trasmettere la finale di Lamezia Terme in tutto il mondo. Un dato che conferma il successo straordinario della formula del “Calabria Fest Tutta Italiana”, vera grande vetrina nazionale dedicata alla valorizzazione di giovani talenti.

Altissimo il livello dei finalisti arrivati da tutta Italia che hanno superato una doppia fase di selezione; prima ad opera della giuria di qualità, poi attraverso la fase social, primo festival italiano ad utilizzare la rete e i principali social network per selezionare i concorrenti. Nella finalissima di ieri sera Kram ha superato il torinese Giovanni Arichetta, originario di Reggio Calabria, Carboidrati di Crotone, Elettra di Roma e JO M di Catania, aggiudicandosi l’ambito “Calabria Fest Tutta Italiana Music Award” come Migliore Nuova Proposta dell’anno, creazione del maestro orafo crotonese Gerardo Sacco e il Premio Città di Lamezia Terme, consegnato dal sindaco Paolo Mascaro. Oltre al premio al primo classificato, alla romana Ellynora è stato assegnato il riconoscimento di Assomusica per la Migliore Performance live.

Giovanni Arichetta, invece, è andato il Premio di Radio Tutta Italiana per la presenza social, consegnato da Angelo Terracciano, componente della Redazione Web Rai.
Infine, il Premio per il Miglior Testodella Siae, su scelta dello stesso presidente Mogol è stato assegnato al giovane romano Latta. Applausi, luci di telefonini e scene di entusiasmo per tutti gli ospiti, dall’elegante Sofia Tornambene, vincitrice di XFactor, alla scatenata rapper spagnola Chadia Rodriguez, dalla bravissima Federica Carta a Leo Gassmann, vincitore di Sanremo 2020 Nuove Proposte.

Energia esplosiva, infine, con Francesco Sarcina e Le Vibrazioni che, dopo le proclamazioni dei vincitori, hanno chiuso l’eccezionale edizione del Calabria Fest 2020 infiammando Lamezia con il loro live. La serata è stata condotta, come le altre, dall’impeccabile Gianmaurizio Foderaro, storica voce Rai, responsabile di Radio Tutta Italiana e super consulente del Festival, anche lui emozionato e soddisfatto per un’edizione che sembrava non potesse effettuarsi. Soddisfazione per il grande evento, che ha acceso i riflettori nazionali sulla Città e i suoi beni culturali, per tre giorni capitale della musica, è stata espressa dal sindaco Paolo Mascaro e dagli Assessori Gargano e Vaccaro.

Ruggero Pegna, raggiante al termine della finalissima per la perfetta organizzazione e i dati Rai, ha affermato: “Nonostante le imposizioni dovute al rispetto del Dpcm anti Covid che non hanno permesso l’accesso libero come lo scorso anno, la potenza e la risonanza mediatica di questo festival ci hanno consentito di centrare innanzitutto l’obiettivo promozionale per Lamezia e l’intera Calabria.
Anche in questa formula con posti a sedere,  corso Numistrano gremito e calorosissimo si è confermato cornice suggestiva, un grande teatro sotto le stelle in uno dei Centri Storici più belli e accoglienti del Sud! Un'edizione difficile ma fantastica, eccezionale per standard tecnico-artistico”. “In questo momento – concordano Ruggero Pegna, Giusy Leone e Giacinto Lucchino, il tridente organizzativo di Art-Music&Co - la gioia supera ogni polemica stucchevole per la chiusura del Corso, ma a breve risponderemo puntualmente ad ogni stupidaggine che abbiamo letto. Un evento simile è un vero patrimonio, frutto di anni di esperienza e capacità organizzativa esemplare ed è promotore di ricadute di ogni tipo: turistiche, culturali ed economiche per l’intero territorio! Grazie a tutti i nostri tecnici, a chi ha collaborato, dalla Rai al Comune, alle Forze dell’Ordine, a cominciare dalla Polizia di Stato, alla Regione Calabria che ha finanziato l’evento; grazie, anche a nome dei tanti cittadini che hanno trascorso tre serate splendide e di quelli che vogliono una Lamezia al centro, finalmente, delle cronache positive, della spettacolo e della Cultura”. 
 
Show Net srl
c.so G. Nicotera n. 237
88046 Lamezia Terme
tel. 0968441888
cel. 3484504430

CONCERTI, ARRIVANO 12 MILIONI PER I MANCATI INCASSI. ASSOMUSICA SODDISFATTA

11.08.2020 – Un fondo di 12 milioni di euro come sostegno alle perdite causate agli operatori dall’annullamento dei concerti. Dopo i 10 milioni destinati al settore discografico arriva da un nuovo decreto, firmato oggi dal ministro della cultura Franceschini, un nuovo stanziamento per lo spettacolo, massacrato dall’emergenza Covid. Un intervento “per ristorare parzialmente le perdite subite in questi mesi difficili dagli organizzatori di concerti, che ancora adesso stanno conoscendo un momento particolarmente critico”, puntualizza il ministro, conscio di quanto la situazione sia difficile.

Le imprese rappresentate da Assomusica ringraziano, “c’è attenzione per il settore”, dice il presidente Vincenzo Spera. E un ringraziamento arriva anche da Giordano Sangiorgi, organizzatore del Mei, tra i promotori dell’appello Sos Live appoggiato dall’Agis, che si augura seguano bandi a favore delle piccole e medie imprese musicali “che sono l’ossatura del sistema musicale italiano”.

“Con questi primi decreti – continua Spera –  il ministro Franceschini e l’amministrazione del Collegio Romano hanno dimostrato attenzione per il settore – dice -. C’è stata un’interlocuzione che speriamo continui. Certo, aspettiamo a leggere il testo ed è prematuro arrivare a conclusioni – spiega – ma il ministero si sta impegnando e siamo convinti che a questo intervento ne seguiranno altri”.
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