Ligabue e Vasco, l’urlo rock degli stadi
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In concerto
Tra i protagonisti Stevie Wonder (foto) il 20 luglio al Lucca Summer Festival. In tour gli italiani Elisa, Caparezza, Emma. A Ferrara attesi i Bastille, National e Franz Ferdinand. In tour Arctic Monkeys, Paolo Nutini e Damon Albarn e Robert Plant
Dagli stadi, mai così tanti come quest’anno, ai salotti di casa. La musica ha occupato l’estate. In ogni ordine di posti avrebbero detto i commentatori calcistici del passato. Undici concerti in una sola stagione a San Siro non si erano mai visti. Il massimo erano stati 7 nel 2008 e nel 2013. La partenza è stata con Biagio Antonacci, quindi due volte a testa per Liga e One Direction, i Pearl Jam, il poker di Vasco (arrivato a quota 21) e sabato prossimo l’ultimo appuntamento con i Modà (viaggiano verso i 50 mila ingressi). Oltre mezzo milione di biglietti. E anche l’Olimpico quest’anno ha vissuto un’estate rock come solo l’anno scorso con Liga (2), Vasco (3) e Modà.
Sfida a distanza fra Vasco e Liga. Il rocker di Zocca ha piazzato quattro sold out a Milano (eguaglia il suo stesso record) e tre a Roma (primato anche qui) per un totale di 403 mila ingressi. Liga ha fatto «solo» due tutto esaurito a Milano e Roma, ma ha allungato il suo tour arrivando a 440 mila biglietti venduti. 1, X o 2? Scegliete voi.
Che l’ex Meazza sia un posto speciale non è una novità. Lo ha dichiarato il Boss e, dopo gli U2 qualche anno fa, gli One Direction l’hanno scelto per registrare il dvd del tour mondiale. La boyband è stata fra i protagonisti della stagione: due show a Milano con i biglietti bruciati in due ore (156 mila) e uno a Torino (40 mila). «Finalmente la classe politica milanese ha posto rimedio ai veti assurdi che limitavano il numero dei concerti — commenta Roberto De Luca, ceo di Live Nation (Vasco, 1D, Pearl Jam...) —. Ogni data, lo ha calcolato l’università di Torino, porta 10 milioni di euro di indotto. Il caso ha voluto che nel 2014 ci siano stati molti artisti da stadio, ma se per alcuni è il luogo canonico dove esibirsi attenzione a chi lo usa come uno status per promuoversi».
Il singolo evento che, in termini di presenze, ha battuto tutti è stato quello dei Rolling Stones al Circo Massimo: 71 mila 500 paganti. «È stato epocale — gongola Mimmo D’Alessandro, organizzatore per D’Alessandro e Galli —. Il mio ricordo? La visita al Colosseo organizzata per Charlie Watts e Ron Wood, Mick Jagger a cena con Tornatore e che alle prove riprendeva tutto con una telecamerina». Non solo stadi, le grandi adunate rock hanno funzionato anche con Linkin Park e Aerosmith a Milano e i Metallica a Roma: tutti oltre i 30 mila. Pochi gli italiani in giro: Emma, Giorgia, Elisa, Alessandra Amoroso, Caparezza... «Funzionano i grandi eventi o i tour con meno date ma più selezionate — dice Ferdinando Salzano, ad di Friends & Partners che cura Liga, Modà e altri —. Per l’anno prossimo sto lavorando a un sogno: un tour con più nomi assieme tipo quello che feci con Pino Daniele, De Gregori, Ron e Mannoia». La voglia di musica ha sostenuto anche le proposte più piccole se basate su qualità o leggende del passato. Vedi Plant ieri al Pistoia Blues o Neil Young (21 luglio, sold out) a Collisioni, rassegna fra letteratura, musica ed eno-cultura delle Langhe che porterà a Barolo circa 70 mila persone in 4 giorni. Più o meno la stessa affluenza del Lucca Summer Festival che ha come perla Stevie Wonder (20 luglio, inutile cercare biglietti). A Ferrara Sotto le stelle vince l’indie rock di Bastille (con George Ezra), National e Franz Ferdinand. E in tour ci sono anche Arctic Monkeys, Paolo Nutini e Damon Albarn.
Il MiAmi di Milano è una garanzia per il mondo indie italiano: a giugno 20 mila persone in tre giorni hanno visto Luci Della Centrale Elettrica, Marta sui Tubi, Brunori Sas, Tre Allegri Ragazzi Morti e altri. Mancano i festival veri, quelli con più nomi nello stesso giorno. Il Rototom, istituzione europea del reggae, è dovuto emigrare in Spagna e sono fallite anche altre esperienze. Ce la farà Yashwant Bajaj, magnate della finanza anglo-indiano, che con Umbria Rock porta Paul Weller e altri artisti brit a Massa Martana (1-3 agosto)? «Non chiediamo soldi, ma strutture — commenta Corrado Rizzotto di Vivo Concerti —. Questo è un bel movimento sano, fatto di gente che vuole divertirsi, altro che il calcio... E che spende e si posta favorendo il turismo: il 60% del pubblico dei concerti milanesi viene da fuori regione».
E siamo alla dimension minima dello show. Niccolò Bossini, chitarrista di Ligabue, si è inventato un #acasatour che lo ha portato a suonare nel salotto di chi si offriva. Ultima data a Poviglio (Reggio Emilia), il suo paesino, il 30 agosto. E lunedì, la sorpresa di Ed Sheeran: in attesa di riempire i palazzetti a gennaio, il rosso inglese si esibirà nella casa di una fan milanese scelta via social network.
fonte: Il Corriere della Sera
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