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«La mia Mamma suona il rock

Si potrebbe dire, anzi si deve dire,cheGiannaNanniniha preso il toro per le corna.
Parliamo del suo nuovo disco, una sorta di avventura della memoria nel più classico repertorio italiano, da Claudio Villa aModugno, a Paoli, Endrigo, DeAndrè,Guccini, Battisti,
Dalla, fino a Vasco Rossi. Un album di cover, dal titolo che gioca sul patriottico e sul fatto che si tratta di grandi successi, Hitalia, con Gianna che affronta il catalogoalla garibaldina:vocespiegata, batteria che pesta, chitarre che sfrigolano. «È un disco quasi metal, uno dei più tosti che abbia fatto » spiega, per nulla intimorita dall'aver osato quasi oltre il sacrilegio. Con “'O sole mio” non aveva rischiatotantonemmenoElvis. «Presley ne ha fatto una ballad e
non potevo copiarla. Così l'ho resa quasi punk rock. Èil brano che hostravolto di più». Maanche con le altre canzoni il disco non va leggero, da “Dio è morto” di Guccini a “Lontano dagliocchi”.
«A me piace prendere rischi. Sono riuscita ad attualizzarle, grazie alla complicità del mio produttore Wil Malone, uno che ha lavoratocongli IronMaiden». Cisono alcuni duetti, conMassimo Ranieri, Gino Paoli e anche conVascoin“C'è chi diceno”. «Per Il cielo in una stanza, molto ,bassa per me, ci voleva la voce di un uomo. E Gino è stato fantastico con i suoi toni caldi pazzeschi. Vasco l'ho sognato di notte. Mi mancava la sua impronta vocale e lui alla fine ce l'ha messa. Quando ho sentito il risultato mi sono venutii brividi».
“L'immensità” si apre con un parlato,unflashback suunconcertodiDonBackyaLivorno. «Ero piccolina. Gli dissi che volevo diventare cantante. Ero vestita tutta di pelle e lui mi ha risposto, guardandomi: il personaggio c'è, dipende dalla voce. Ed eccomi qua».
Sono tutte canzoni legate a ricordipersonali? «Sono i pezzi della mia memoria: miattraggono razionalmentema soprattutto emotivamente. Io sonocresciuta conla canzone popolare che è parte delle mie radici italiane,toscaneedeuropee». C'èperfino“Mamma”...
«La cantava mio padre, tifoso di Claudio Villa, che amenon piaceva proprio. Il babbo diceva che la mia voce non era fatta per il canto.
Cosìsonoscappatadi casa». Eora canta “Mamma”in versionerock. «L'ho dedicata a mia madre che è morta quest'anno. Tutto l'album
è per lei e vuole essere una spinta per la valorizzazione della musica, italiana doc.Nonmiva che siamoconsideraticomedei pigsnon
soloperl'economiamaancheper la musica. Possibile che dobbiamo essere considerati dei polli nel pop rock? Negli anni 60 non
era così».
Gianna, di questi tempi viene spesso accostata a Sanremo, c'è qualcosadivero? «Succedetutti gli anni.Al Festival non ci sono mai andata, se non come ospite con la mia opera Pia de'Tolomei».
A marzo andrà in Austria per Rock meets classic, di che si tratta?
«È una serie di eventi nelle arene dove le band rock, come i Deep Purple, sono accompagnate da orchestre sinfoniche. Io sarò l'unica donna. Farò Dio è morto, unpezzo che sembratratto da un' opera verdiana. Poi, a maggio, andrò in tour con imiei classici e alcunedi questecover». Nel frattempo non ha scritto nulladinuovo? «Avevo degli inediti, ma li ho lasciatida parte per dedicarmi a Hitalia.
E poi la mia bambina mi prende moltissimo. Vuol dire che quei pezzi,come il vino, migliorerannoinvecchiando.

fonte: Il Messaggero

Ultima modifica ilLunedì, 01 Dicembre 2014 15:00