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Cultura, l’allarme delle associazioni “Imprese allo stremo, ora sgravi fiscali”

7 giugno 2013 - Roma. Avviata una petizione online Tagliavanti: “Le aziende del settore sono in crescita”.

Assessore alla Cultura cercasi. Somiglia a un identikit la petizione pubblica in sette punti, consultabile al sito www. romaperlacultura. it, appena presentata da Agis Anec Lazio, Cna Cultura e Spettacolo, Confcommercio Roma e Associazione Buona Cultura. E così il comparto culturale continua a farsi sentire in questo scorcio finale di campagna elettorale.
Dopo le ripetute proteste del Comitato Estate Romana (il bando 2013 non ha copertura finanziaria) e dopo la conferenza organizzata mercoledì da Federculture, è la volta delle associazioni imprenditoriali. "Le nostre imprese sono allo stremo, abbiamo bisogno di colmare un vuoto politico: le istituzioni prendano impegni concreti per rilanciare un settore che si sta spegnendo nell'indifferenza", affermano i promotori dell'iniziativa, che ieri mattina si sono dati appuntamento alla Camera di commercio.

Il disagio e la frustrazione degli operatori sono al colmo: non si schierano apertamente, ma l'insoddisfazione per gli ultimi cinque anni di amministrazione è palpabile. "La nostra petizione  -  spiegano  è finalizzata a siglare un protocollo d'intesa con la nuova giunta". Obbiettivo delle associazioni, infatti, è arrivare a "un tavolo di confronto permanente" con l'assessorato alla Cultura e con tutti quei segmenti dell'esecutivo comunale che incidono sul settore.

Un'invocata risposta della politica per fronteggiare, innanzitutto, la flessione dei consumi: la stagione romana 20112012 ha visto il calo complessivo dei biglietti di cinema e spettacolo dal vivo staccati rispetto all'anno prima: 8,5%. Una caduta che per la spesa ai botteghini è stata vicina al 10%, colpendo in modo particolare il teatro.

Eppure i numeri illustrati da Lorenzo Tagliavanti, vicepresidente della Camera di commercio e direttore di Cna Roma, fotografano la potenziale ricchezza del sistema provinciale, che ora si sta disperdendo: "Producono cultura  -  dice Tagliavanti  42.730 aziende, cioè il 9,5% delle imprese complessive della provincia (dati 2011, n. d. r.). E tra il 2009 e il 2011, malgrado i morsi della crisi, queste aziende sono cresciute di 299 unità".

Gli operatori chiedono, come testimoniano vari punti presenti nella petizione online aperta a tutti i cittadini, una fiscalità di vantaggio e sgravi: dalla riduzione della base imponibile e dell'aliquota IMU per gli immobili adibiti alle attività, al taglio dei costi per le bollette (luce, gas) e per lo smaltimento dei rifiuti urbani, fino all'alleggerimento delle spese per l'occupazione del suolo pubblico.
"In generale  -  afferma il presidente di Agis Lazio, Massimo Monaci, citando un ulteriore punto cruciale  abbiamo bisogno di semplificazione e razionalizzazione delle procedure amministrative finalizzate allo svolgimento delle nostre attività".

www.repubblica.it edizione di Roma

Ultima modifica ilVenerdì, 07 Giugno 2013 13:49
Idea Grafica di Giorgio Papallo.