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Il trionfo hard rock

Il trionfo hard rock ll leader Bruce Dickinson è diventato voce e leader degli Iron Maiden nel 1981, al posto di Paul Di’Anno Il 19 febbraio 2015 ha annunciato di avere un tumore alla lingua. Dopo la guarigione ha sospeso i concerti fino a quest’anno. Il 4 settembre è uscito «The Book of Souls», sedicesimo album della band Grohl doppio Lo show con la gamba rotta e la risposta ai mille di Cesena: dai fan gratitudine doppia

La musica fa le corna. Non quelle scaramantiche a commento dei dati di mercato, che dopo anni di segno meno sembrano volgere al positivo, ma quelle del diavolo. Fuori indice e mignolo: il simbolo dell’hard rock e dell’heavy metal va rispolverato. 
Il disco più venduto la scorsa settimana? «The Book of Souls» degli Iron Maiden. Il concerto più visto del 2015? Quello degli Ac/Dc a Imola: oltre 90 mila persone all’Autodromo Ferrari, lo scorso 9 luglio. Il gesto rock dell’anno? Doppia nomination per Dave Grohl: per lo show portato a termine nonostante una caduta con conseguente gamba rotta e ingessata in pochi minuti e per aver risposto all’appello dei mille che hanno suonato «Learn to Fly» per invitare i suoi Foo Fighters a Cesena. E se i puristi dovessero storcere il naso per l’inclusione di Dave e soci nella categoria, basti ricordare che nella categoria hard/heavy hanno pure vinto un Grammy. 
Il fenomeno non ha confini. Gli Iron Maiden sono arrivati al numero 1 in Gran Bretagna, Belgio, Olanda, Germania e Svezia. I sold out di gran parte delle date del tour degli Ac/Dc hanno fatto la fortuna dei bagarini online in tutta Europa e negli Stati Uniti. Per lo spettacolo di Imola della band di Angus Young e Brian Johnson si sarebbe potuti arrivare anche a un dato a sei cifre. «Ci siamo fermati prima con la vendita dei biglietti — spiega Claudio Trotta, promoter del concerto con la sua Barley Arts — perché volevamo garantire a tutti sicurezza e un’esperienza ottimale. Le richieste erano di gran lunga superiori».  
Tutto il comparto sta avendo soddisfazioni: i Metallica (con i Faith No More) hanno portato 30 mila persone ad Assago quest’estate. Sono una garanzia. Bene nei mesi scorsi anche Judas Priest e Linkin Park. Offerta sostenuta anche per l’autunno. I Motörhead compiono 40 anni e li celebrano con l’album «Bad Magic» appena uscito e un tour che li porterà in Italia a febbraio.  
In arrivo anche il nuovo disco degli Slayer, che suoneranno il 5 novembre a Milano (con gli Anthrax). Dal vivo gli altri appuntamenti da segnare in agenda sono Deep Purple, Marilyn Manson, il tour di addio dei Mötley Crüe, Ghost (quelli vestiti da vescovi), Lamb of God, Bullet for My Valentine e W.A.S.P. 
Manco fossimo negli anni Ottanta quando le chitarre e la ritmica pulsante del metal erano al massimo dello splendore. Allora la musica era anche una forma di identificazione sociale per i teenager. Ci si divideva in tribù in funzione degli artisti che si ascoltavano e il senso di appartenenza dettava le amicizie e anche il guardaroba. 
Da quando la pirateria ha colpito duro e ha ridotto i volumi di vendita, in vetta alle classifiche ci arrivano i bestseller o quelli che hanno una fan base di fedelissimi. Se tutti comprano il tuo nuovo album nella prima settimana, crescono le probabilità di un piazzamento nelle parti alte della classifica. E i metallari sono così da sempre: non mancano un concerto, non si lasciano sfuggire un’uscita, chiodo e jeans attillati sono pronti nell’armadio, il «pogo» ai concerti è una garanzia.  
Con le barriere ideologiche sono cadute anche quelle musicali. Le nostre playlist di oggi sono più fluide e meno identificate rispetto alle cassettine che facevamo allora. I servizi in streaming hanno aperto le orecchie a tutti i generi. Ma a fronte della normalizzazione pop (che ormai ha travolto anche i duri e puri del rap) del panorama musicale, hard rock e metal restano l’unico fortino inespugnabile. Un po’ come il villaggio dei galli di Asterix contro Cesare e l’Impero romano.  
Andrea Laffranchi

Fonte: Il Corriere della Sera

Last modified onTuesday, 15 September 2015 15:37