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Per Confcommercio il 2014 sarà ancora di calo dei consumi

23 gennaio 2014 MILANO - Il Pil nel 2014 crescerà dello 0,3% dopo il -1,8% del 2013. Lo stima Confcommercio. "Alle condizioni attuali - dice il responsabile del centro studi di piazza Belli, Mariano Bella - non ci sembra che ci siano speranze di andare oltre lo 0,3%-0,5%". E i consumi, prevede Bella, "subiranno un'ulteriore riduzione dello 0,2%" dopo il -2,4% del 2013. La pressione fiscale resterà "a livelli record, mai raggiunti prima per durata", toccando il 44,2% del Pil. "La ripresa - ha detto Bella a margine di un convegno sull'apprendistato - è buona solo per le statistiche, non per le persone. Non ci sembra - ha spiegato Bella - che con le attuali carte ci siano speranze di andare oltre lo 0,3%-0,4% per il Pil". Quanto alla stima dell'esecutivo di una crescita nel 2014 dell'1,1% con una pressione fiscale al 44,2%, per il direttore generale di Confcommercio "è una cosa che crede solo il governo per ora". Infine, i consumi ancora in calo rappresentano "un segnale di ulteriore peggioramento". L'Associazione chiede di puntare sull'apprendistato, che crea buona occupazione: nel terziario di mercato, ogni mese, il bacino di apprendisti ha portato alla conferma, dall'inizio del 2006, di 3mila contratti a tempo indeterminato. Dati alla mano, Bella ha ricordato che "per 100 cessazioni ci sono 52 conferme" e questo dimostra come cresca "la trasformazione dell'apprendistato in lavoro stabile". Sempre nel terziario di mercato lo stock di apprendisti nel 2012, tra i 15-39enni, ha toccato quota 224mila e oggi arriva a sfiorare i 230mila. "Ci sono degli indizi che sono certamente positivi, però sono indizi non della ripresa ma della fine della crisi", ha commentato il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli sulla situazione italiana. "Imprese e famiglie - ha detto Sangalli - non hanno ancora risentito di questi benefici".

Fonte: www.repubblica.it