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Vasco, scontro sui tornelli il via libera arriva in serata

Sulla via che porta al palco, l'ultimo l'ostacolo è il più letterale che si possa immaginare. L'allarme, alla vigilia del concerto che riapre il San Paolo alla musica, lo lancia Roberto De Luca, presidente di Live Nation Italia, che da anni cura l'organizzazione dei tour di Vasco. «Abbiamo ricevuto dalla società che gestisce i tornelli una comunicazione nella quale si parla di una disposizione da parte del Calcio Napoli per inibire l'uso dei tornelli». Una grana non da poco, resa nota ieri pomeriggio nel corso dell'incontro tra il sindaco de Magistris e il rocker di Zocca, alla presenza dell'organizzatore Peppe Gómez. «Se così fosse, con cinquantamila persone che devono entrare da unici varchi, si porrebbero problemi di ordine pubblico. Per questo abbiamo allertato la Questura», dice De Luca.

Una fibrillazione che va ad aggiungersi a quelle che hanno segnato il percorso di avvicinamento ad un concerto che molto prima che si accendessero gli amplificatori ha prodotto un sonoro rumore di fondo: quello delle polemiche. E sì che il sindaco de Magistris s'era svegliato lanciando l'entusiasmo oltre le schermaglie: «Come in tutte le capitali del mondo, piazze e stadio aperti alla musica, alla gente. Napoli sempre più in alto. Vasco Rossi nello stadio San Paolo, emozioni grandi in una cornice fantastica. Con l'impegno degli organizzatori che il manto erboso non subirà alcun danno per l'inizio delle attività sportive», aveva vergato su Facebook di buon mattino. «Le cose fatte qui sono più difficili: ma più belle», dirà poi De Magistris parlando con Vasco.

La doccia fredda è arrivata diverse ore dopo. Mentre al Comune studiavano metodi di filtro alternativi, però, i tornelli che minacciava no di sbarrare la strada al popolo di Vasco si sono riaperti. Come, lo spiega il direttore marketing del Calcio Napoli Alessandro Formisano. Non senza un certo disappunto. «Fa sorridere che questi grandi professionisti che si permettono di bacchettare tutti si riducano all'ultimo momento per chiedere l'utilizzo dei tornelli», premette con ironia. «Alle 12 45 di oggi (ieri per chi legge, ndr) abbiamo ricevuto un fax nel quale il Comune ci chiedeva di utilizzare i tornelli e di mettere a disposizione una persona per far funzionare i server che li controllano».

A questo punto è utile una postilla: i tornelli della discordia, anche se costruiti dal Napoli nel 2007, sono di proprietà del Comune. «Che, per inciso, non li ha mai pagati. Parliamo di circa due milioni di euro, ma questa è un'altra storia», dice Formisano, che in questo momento vuole soprattutto rispondere a chi aveva avanzato il dubbio di un atto ostruzionistico da parte del club. «Abbiamo inviato al Comune sottolinea - un elenco delle attività di manutenzione necessarie, che nel corso dell'anno hanno ignorato. Noi i tornelli li abbiamo chiusi il 31 maggio per riaprirli il 30 agosto.

Il Comune e gli organizzatori non si possono svegliare 24 ore prima dell'evento per chiederci di riattivarli. Nonostante questo, abbiamo dimostrato grande disponibilità: abbiamo chiamato il manutentore per riattivarli e abbiamo trovato l'operatore che ci hanno chiesto. Naturalmente, il costo dell'intervento, poche migliaia di euro, è a carico degli organizzatori». Paura disinnescata, dunque. Ma le apprensioni avanzano da altri fronti. C'è da risolvere il problema tutto partenopeo di un limite che definisce l'escursione massima tra frequenze alte e frequenze basse in occasione dei concerti. Molto più della normale deroga sui decibel che i sindaci di tutte le città devono autorizzare in questi casi. Ancora, c'è il nodo del trasporto pubblico. Non essendo giunte richieste in questo senso ne dalla Regione ne dal Comune, non ci sarà l'atteso prolungamento delle corse della linea 2 del metrò, quello dei Campi Flegrei.

E il servizio di autobus notturni non sarà rafforzato. Il timore è che migliaia di persone possano restare ostaggio di Fuorigrotta. Intanto, ai margini dell'area pedonalizzata si fregano le mani i parcheggiatori abusivi. L'unica cosa certa è che stasera, dopo undici lunghi anni di silenzio, Vasco Rossi plana sullo stadio San Paolo. L'unica cosa certa è che quando di colpo comincerà lo show le polemiche sfumeranno in un "fade out". Resteranno seppellite sotto la valanga del rock.

fonte: Il Mattino

Last modified onFriday, 03 July 2015 12:37