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Adele, un cd curatissimo Ora si aspetta un vero tour

Più che la voce (che pure si fa notare) potè il silenzio. Il ritorno di Adele è l'avve- nimento musicale del mo- mento, l'occasione del riscatto per l'industria discografica, suggerita da un personaggio che, dopo aver sfondato ven- dendo 31 milioni di dischi (Bill- board ne ha subito approfitta- to per definire “21” addirittura miglior album di tutti i tempi), ha scelto di nascondersi a lun- go, lasciando il mondo della musica a bocca asciutta. Ci ha messo quattro anni a rifarsi vi- va e, ora, il suo arrivo viene pompato in modo clamoroso: il riuscitissimo singolo Hello che è diventato un vero tor- mentone globale, la curiosità morbosa su quello che farà (l' attrice, i concerti, i duetti), le ri- viste patinate con foto che han- no trasformata la corposa ra- gazza londinese quasi in un sex symbol. Ed ecco, finalmen- te, il nuovo album, “25”, antici- pato dalla rete (l'uscita ufficia- le sarà domani) offrendo ante- prime di due minuti di ciascun brano.

I SUONI

L'album sentito nella sua inte- rezza racconta di un prodotto confezionato in laboratorio con cura certosina. Si sente ne- gli arrangiamenti e nei suoni pulitissimi attorno a Adele, che sfoggia una gran voce cor- posa e duttile. E se le canzoni non sono un capolavoro, on- deggiando fra il gusto pop e quello più black, ci pensa la sua presenza a dargli corpo, magari accanto a qualche in- venzione come il sostegno ritmico di Send my love (to your new lover) e quello quasi etnico di I miss you o lo sfoggio degli archi larghi di When we were young, uno dei brani meglio riusciti assieme a Hello (e non a caso sono stati i due singoli che hanno anticipato l'uscita di 25).

LA BALLAD

La voce di Adele, comunque, ri- sulta meglio nella ballad, dove è libera di far sentire tutte le sfumature di cui è capace (per esempio in Remedy, dove ha spazio per muoversi con il solo accompagnamento molto ele- mentare di un pianoforte o in Love in the dark dove c'è anche il colore degli archi a dare pro- fondità). Il disco, comunque, procede miscelando colori e suoni, pezzi radiofonici (Water under the bridge), qualche toc- co più raffinato e jazzy, ballad sentimentali dal gusto retrò (la piacevole Million years ago).

Non c'è dubbio “25” sia un disco votato al successo. E a confermare il ruolo di Adele. Ora non resta che aspettarla al- la prova dal vivo, quando e se avrà voglia di fare veri tour.

Fonte: Il Messaggero