Star della musica americana contro la pirateria, la legge va cambiata
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Anche negli Stati Uniti le star della musica sono preoccupate per la pirateria e stanno cercando di cambiare la legge esistente. Il punto su cui si concentrano le critiche è principalmente la responsabilità delle compagnie su Internet, che ora sono protette se i loro utenti condividono illegalmente del contenuto online.
Questo, secondo l’industria musicale, ha permesso alle società tecnologiche di fare profitti a spese loro. La legge, Digital Millennium Copyright Act, risale infatti al 1998 e secondo la Recording Industry Association of America questo la rende «antiquata». L’onere, infatti, al momento ricade sugli artisti che devono controllare che nessuno «rubi» la loro musica, e questo favorisce chi la utilizza illegalmente.
Artisti come Katy Perry, Christina Aguilera e Bryan Adams hanno firmato una lettera che spiega come «nel momento in cui viene rimosso un link ne nascono molti altri». Questo, continuano, minaccia le carriere nascenti dei musicisti che non riescono a ottenere il giusto riconoscimento economico per il loro lavoro.
La legge, quindi, «ha permesso alle grandi società tecnologiche di crescere e generare grandi profitti permettendo agli utenti di tenere in tasca, in uno smartphone, praticamente qualsiasi canzone sia mai stata registrata e questo diminuisce gli introiti di autori di canzoni e artisti».
La Internet Association, che comprende giganti come Facebook, Google, Amazon e Twitter, ha invece dichiarato che i servizi online danno agli artisti una piattaforma per farsi conoscere. Il Copyright Office americano ha comunque annunciato che a dicembre la legge sarà rivista.
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