USA, cambiano le regole per i diritti. Il commento di Zach Katz
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Negli Stati Uniti le regole riguardanti le licenze musicali risalgono ancora a 75 anni fa, con i problemi sempre crescenti dovuti alla digitalizzazione dell’industria. Il Dipartimento di giustizia americano di recente ha rifiutato le richieste di aggiornare la legge del 1941, ma ha anche deciso di cambiare alcune politiche.
Ora chiunque detenga parte dei diritti su una composizione può rilasciare una licenza che ne permetta l’uso. Secondo gli esperti, se la legge sarà applicata creerà molte complicazioni dal punto di vista amministrativo e legale, ma causerà anche un gioco al ribasso per l’assicurazione dei diritti a spese degli autori.
Lo streaming sta cambiando l’industria, continua il commento sull’Huffington Post americano, ma non è solo un altro formato paragonabile a cd e download. È cresciuto del 97 per cento nell’ultimo anno mentre le vendite di cd e album digitali sono scese dell’11.6 e 18.4 per cento, rispettivamente, secondo dati Nielsen. Cambiano tutti gli equilibri e le modalità di promuovere nuovi artisti e album.
Zach Katz, presidente della BMG US, spiega che si tratta anche di una meritocrazia che permette a molti più autori di farsi ascoltare e conoscere dal pubblico. Serve però, secondo Katz, che chi crea le regole riconosca che gli autori fanno già parte di un’economia di micropagamenti, servono quindi migliori servizi adatti al digitale. «Scoraggiare consumatori, cantanti e autori dallo streaming con politiche ostili spinge solo uno stato di regressione nell’industria», conclude Katz.
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