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Rock, estate da urlo

Bilancio bollente per gli appuntamenti con gli artisti di altissimo livello, che riempiono gli stadi e i PalasportUn successo nettissimo di partecipazione e incassi. Bene Umbria Jazz e Roma con la serata dei MuseVincenzo Spera di Assomusica: «Rispetto a giugno dell’anno scorso le cifre sono praticamente raddoppiate»

E' ricca l'estate del rock. Ricca e molto italiana. Ora che il periodo caldo, anzi caldissimo, sta per finire (quello dei concerti, non quello metereologico) si può già cominciare a fare un primo bilancio. «C'è una forte crescita di spettatori e incassi. Stando ai primi dati, siamo praticamente a un raddoppio rispetto a un anno fa per quanto riguarda giugno e a luglio la tendenza è la stessa» anticipa Vincenzo Spera, presidente di Assomusica. E Ferdinando Salzano, che con Friends&partnerorganizza i live di buna parte degi artisti italiani, conferma: «La gente non ha più paura di spendere e i concerti sono andati a gonfie vele». Con un distinguo: «Vanno bene gli artisti di altissimo livello, VascoJovanotti, Tiziano Ferro, gli AC/DC. Un po' meno quelli medi. Per esempio i tour di Ben Harper e Noel Gallagher sono stati sotto le aspettative». 

GLI AFFARICoglie nel segno Roberto De Luca, presidente di Live Nation Italia. Il pubblico cerca i grandi eventi, per i quali è disposto a spendere qualsiasi cifra (Mimmo D'Alessandro racconta: «I biglietti di Elton John al Summer festival di Lucca sono andati a ruba e costavano 380 euro i più cari e 115 quelli in piedi»). Sono volati così i tour estivi delle nostre superstar: Vasco Rossi su tutti: in 14 concerti negli stadi ha messo insieme 600 mila spettatori, Jovanotti, che chiuderà il 30 luglio a Bari, ne raccoglierà alla fine 400 mila in 13 tappe, Tiziano Ferro 300 mila in otto (e la fame non è finita perché sia Tiziano che Jova torneranno in autunno nei palasport). Ma, a detta di Spera, «il resto del mercato musicale dal vivo è in sofferenza e il calo rilevante nella fascia degli artisti medi e mediobassi è ancora più accentuato in estate». Insomma, il mercato dei concerti è in aumento, ma per merito degli eventi. E la tendenza è destinata ad accentuarsi nel prossimo futuro: «Lo stiamo facendo con gli appuntamenti all'Arena di Verona, cercando di dare per ogni occasione l'idea di una serata speciale, irrinunciabile», spiega Salzano. Così, ecco il prossimo 22 settembre la notte con Francesco De Gregori e il suo Rimmel con una sfilza di ospiti: da Luciano Ligabue a Caparezza, a Malika Ayane, a Fedez, a Giuliano Sangiorgi. Così come era stato fatto l'anno scorso con Pino Daniele e il suo Nero a metà. E, a proposito di Pino, Salzano già pensa al 2016: «A giugno vorremmo fare una serata al San Paolo di Napoli con una decina di grandi artisti» rivela Salzano. E si parla di star anche straniere come Eric Clapton, Chick Corea, Pat Metheny.

LE RASSEGNE Nell'estate degli eventi sono andate bene anche alcune rassegne. Per esempio Umbria jazz, che ha battuto ogni record di incasso e che aveva il clou nel concerto di Lady Gaga e Tony Bennett (mentre il jazz, in generale, è in grave crisi). E sono ottimi i conti di Rock in Roma, che ha avuto qualche giorno fa l'exploit dei Muse con 35 mila spettatori: «Il festival si sta storicizzando, diventando un punto di riferimento per il pubblico e per gli artisti, in una città come Roma che fino a qualche hanno fa non era considerata una meta abituale dalla gente del rock. Così quest'anno alla fine metteremo insieme 250, 270 mila spettatori con un incremento del 20 per cento rispetto a un anno fa» dice Sergio Giuliani.
E, intanto, con il suo socio Max Bucci (da anni credono nel loro festival all'ippodromo di Capannelle), pensano al futuro: «Quest'estate non c'erano artisti adatti a fare il bis dei Rolling Stones al Circo Massimo, ma già stiamo lavorando su due nomi per il 2016». Chi pensa ai Coldplay non va probabilmente molto lontano dalla realtà. Soddisfatti sono anche al Summer festival di Lucca: «L'incasso alla fine sarà attorno ai 5 milioni di euro. Un trionfo, pur tenendo i prezzi alti. La nostra forza è quella di avere grandi nomi e un bacino d'utenza ampio con molti stranieri», dice D'Alessandro, promoter della rassegna assieme a Adolfo Galli. 
Per il 2016 già si preannunciano grandi nomi. «Ci sarà Roger Waters con uno show con il meglio dei Pink Floyd» anticipa D'Alessandro. Barley Arts dovrebbe riportare Bruce Springsteen per un unico evento. De Luca, per Live nation, sa già che ci saranno i Pearl Jam, i Coldplay e Rihanna. Mentre per gli U2, che saranno il 4 e 5 settembre a Torino, «il futuro sarà negli stadi. Ma in Italia non prima del 2017». 
E, se l'estate è stata calda, settembre si annuncia caldissimo: oltre agli U2, ci sono Venditti all'Olimpico a Roma, il 5, i Linkin park il 6 a Capannelle, il duo Baglioni-Morandi al Foro italico dal 10 per dieci date («ma, vista la richiesta, ne aggiungeremo delle altre» rivela Salzano), si rifarà vivo il grande David Gilmour il 14 a Verona e il 15 a Firenze portato da Live Nation e non da D'Alessandro & Galli come nel passato, perché i due ex Pink Floyd (l'altro è Waters) non vogliono mai lo stesso promoter. E il 19 a Campovolo torna Ligabue: «Venderemo 120 mila biglietti» assicura Salzano.

Fonte: Il Messaggero