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Muore sul palco Bruce Hampton, il 'nonno della scena jam di Atlanta'

E' morto sul palcoscenico il 'colonnello' Bruce Hampton, 'il nonno della scena jam di Atlanta'. In un modo assurdo. La sera del primo maggio il musicista stava festeggiando i suoi 70 anni appena compiuti (era nato il 30 aprile 1947 a Oak Ridge, Tennessee), suonando al Fox Theatre di Atlanta. Alla serata, intitolata "Hampton 70: a celebration of col. Bruce Hampton", prendevano parte Derek Trucks and Susan Tedeschi, il cantante dei Blues Traveler  John Popper, Oliver Wood dei Wood Brothersd, Dave Schools dei Widespread Panic, Check Leavell degli Allman Brothers Band e altri membri di celebri jam band.

Durante la serata, Hampton si è improvvisamente inginocchiato durante l'assolo di chitarra del prodigioso 14enne Brandon "Taz" Niederauer e si poi accasciato sul pavimento. I musicisti e il pubblico hanno pensato a una trovata di scena e attendevano che Hampton si rialzasse. Solo dopo un po' la situazione è diventata chiara: trasportato d'urgenza in ospedale, Hampton è morto poco dopo il ricovero.

Fondatore della Hampton Grease Band, Hampton ha trascorso gran parte della sua carriera in tour. Oltre ad aver partecipato a numerosi progetti discografici, il chitarrista era stato uno dei grandi protagonisti del revival delle jam band negli anni Novanta insieme alla sua band Aquarium Rescue Unit. Nel corso della sua lunga carriera era stato anche attore: nel 1996 aveva recitato nel film Lama tagliente di Billy Bon Thornton, che si aggiudicò un Oscra per la miglior sceneggiatura non originale. Thornton faceva parte dell'elenco degli ospiti della tragica serata.

Bennato: Rai taglia l'esibizione del Primo Maggio, lui parla di censura

Coda polemica per l'esibizione di Edoardo Bennato sul palco del concertone del Primo maggio a Roma. Il cantautore napoletano ha protestato, con un comunicato postato sui social network dal suo ufficio stampa, perché - durante la messa in onda su Rai3 - la pubblicità ha interrotto la sua performance mentre eseguiva l'ultimo brano.
    "Edoardo Bennato - si legge nella nota dell'ufficio stampa - aveva in scaletta quattro brani ma durante l'esecuzione dell'ultimo brano, 'Meno male che adesso non c'è Nerone', la Rai ha deciso di interrompere in modo brutale la trasmissione, mandando in onda la pubblicità e riservando un trattamento inaccettabile a Edoardo, alla sua band e ai telespettatori. A questo punto ci chiediamo il motivo: disguido, disorganizzazione o, magari, censura?".

Rai, su Bennato al Concertone nessuna censura - Nessuna censura da parte della Rai durante l'esibizione di Edoardo Bennato. L'interruzione a metà del quarto brano, eseguito dal cantautore napoletano, sarebbe stata invece dettata da un problema tecnico relativo al blocco pubblicitario previsto in quella fascia oraria. Blocco che si andava a sovrapporre all'ultimo brano, per via di un ritardo accumulato in scaletta. Lo si apprende da fonti Rai.

Organizzatori Concertone, Bennato ha sforato set - "Nessuna censura nei confronti di Edoardo Bennato. Alle prove il suo set durava circa 16 minuti, durante la diretta è andato oltre i 19 minuti, sforando nel momento del blocco pubblicitario. Quindi non si è trattato di censura o di altro, ma di un fatto tecnico. La Rai non può far saltare gli spazi pubblicitari venduti". Lo afferma Massimo Bonelli di iCompany, uno degli organizzatori del Concertone del Primo Maggio insieme a Ruvido Produzioni, rispondendo alle accuse dell'artista napoletano che si è visto interrompere l'esecuzione del quarto brano in scaletta a metà. "Bennato parla di trattamento inaccettabile, ma anche sforare, magari a danno di altri artisti, non è corretto", ha aggiunto ancora Bonelli, soddisfatto comunque del risultato della manifestazione, sia in termini di presenze in piazza che di ascolti tv. "La piazza era piena, nonostante la pioggia e i controlli. E gli ascolti sono andati benissimo: Rai3 è stata la prima rete nel pomeriggio, e non succedeva da tempo. Questo vuol dire che la scommessa sul cast, fotografia reale del mercato in questo momento, è stata premiata. E' la linea giusta per il futuro". 

Il festival a cinque stelle si trasforma in un incubo, nessun artista si presenta

Il Fyre Music Festival era stato pubblicizzato come un nuovo Coachella, extra lusso, ma si è trasformato in un incubo per chi aveva speso fra i 4 e i 12 mila dollari per assistere al weekend di concerti.

Nel prezzo del biglietto erano inclusi volo da Miami per un’isola privata, ville extralusso in cui dormire, giri in yacht con grandi nomi della moda e dello spettacolo, oltre naturalmente ad assistere alle performance di G.O.O.D. Music, Major Lazer, Blink-182, Disclosure.

Ora, gli organizzatori sono stati colpiti da una causa per 100 milioni di dollari e chi aveva promosso l’evento, come Bella Hadid, si è scusato. In realtà, le ville extralusso erano tende normalmente utilizzate per le vittime di disastri, l’isola privata una distesa di polvere, la cucina a cinque stelle una serie di sandwich.

I visitatori, quando hanno scoperto che neanche i musicisti si sarebbero presentati, avrebbero voluto lasciare l’isola ma non hanno trovato i voli a disposizione.

 

UK, in vigore la legge per criminalizzare i bot

È entrata in vigore la legge per criminalizzare i bot nel Regno Unito dopo la firma della Regina sul testo approvato dal Parlamento. La norma è passata come parte del Digital Economy Bill che si occupa anche della proprietà intellettuale.

Fra le nuove norme che dovranno seguire i rivenditori sul mercato secondario dei biglietti c’è l’obbligo di indicare un numero unico che aiuti il consumatore a identificare il suo posto.

Secondo l’associazione dei consumatori Fanfair Alliance, comunque, sarà «necessario far rispettare» la norma perché abbia un valore.

Spotify entra nel mondo del blockchain con Mediachain Labs

Anche Spotify è entrato nel mondo del blockchain: ha infatti acquistato la startup Mediachain Labs, che utilizzerà la tecnologia per collegare artisti e altri detentori dei diritti con il servizio in streaming.

Fra le tecnologie sviluppate da Mediachain Labs ci sono un database decentralizzato che gestisce diversi tipi di informazioni e la sua moneta – cryptocurrency – personale.

Secondo la NMPA, Spotify sarebbe carente nel controllo sul copyright, tanto che il 25 per cento dell’attività in streaming è senza licenza. Una causa è finita con 20 milioni di dollari pagati agli editori musicali, insieme a una multa da 5 milioni. Il problema, secondo i dirigenti, sarebbe proprio la mancanza di dati. 

StubHub, incassi record nel primo trimestre del 2017

Nei primi tre mesi del 2017 gli incassi di StubHub sono aumentati del 18 per cento. La compagnia di proprietà di eBay ha superato i 210 milioni di dollari anche grazie alla «forza sui mercati internazionali data dall’integrazione dell’acquisizione di Ticketbis», oltre a nuovi accordi sportivi.

In totale, i guadagni di eBay sono cresciuti del 4 per cento, salendo a 2.2 miliardi di dollari. StubHub si sta comunque facendo strada anche sul mercato primario, meno controverso, con accordi come quello stipulato con il festival brasiliano Rock in Rio.

Francia, crescono i costi per la sicurezza secondo la CNV

In Francia i locali devono affrontare costi sempre crescenti, non solo per pagare le tariffe degli artisti che sono in salita ma anche per mantenere al sicuro i fan. Secondo il rapporto della CNV Le Festivals de Musiques Actuelles en 2016, che riguarda 87 eventi, la spesa per la sicurezza è stata di 3.74 milioni di euro nel corso dell’anno passato, con un aumento dell’11 per cento rispetto al 2015.

Il fenomeno ha influenzato maggiormente i piccoli festival, che si trovano a dover pagare il 3 per cento dei loro incassi contro il 2.6 dei maggiori. Un aiuto è però arrivato dal Fonds d’urgence au spectacle vivant, fondo d’emergenza creato dopo gli attacchi al Bataclan.

In generale, i costi sono aumentati del 17 per cento a fronte di maggiori incassi per il 18 per cento. Sono cresciuti, però, anche gli spettatori. 

Midem, i consigli degli esperti: Attenzione a conoscere i propri diritti

La conferenza Midem sta per aprire i battenti a Cannes e già alcuni degli esperti che parteciperanno hanno deciso di condividere parte del loro sapere tramite il blog relativo.

Emily White, di Whitesmith Entertainment, ha voluto dare un consiglio a chi inizia, oggi, nell’industria musicale: «Dite di sì a tutti gli inviti, fatte tutto quello che vi chiedono – a parte quello che non rientra nell’etica – con un atteggiamento positivo e restate in contatto con tutti tramite Twitter e LinkedIn, invece di mandare molte email».

Altrettanto importante, per gli artisti, è conoscere i loro diritti: «Lo streaming continuerà a crescere, è importante sapere chi sta gestendo i tuoi affari con queste compagnie. Chi riesce a negoziare direttamente e ha un numero crescente di fan otterrà reddito dallo streaming».

Fra le sfide maggiori che l’industria musicale dovrà affrontare, c’è invece la competizione dall’interno: «Si parla spesso degli altri media con cui la musica compete, io rispondo che non potrò mai conoscere tutti gli artisti nei generi di cui mi occupo. È diverso rispetto a qaundo avevo quindici anni e conoscevo tutti perché il numero di artisti era limitato, a causa dei formati dell’era pre-digitale. Ora registrazione e distribuzione sono le mani degli artisti e c’è più musica che mai. Questo rende molto più difficile emergere».

I piccoli locali in Svizzera sono in forma, 100 milioni all'economia locale

I piccoli locali in Svizzera sono in forma, almeno secondo il rapporto pubblicato dall’associazione Petzi. Ogni anno, infatti, contribuiscono con circa 100 milioni di franchi all’economia svizzera, nonostante i sussidi che ricevono siano inferiori rispetto ad altri settori culturali.

Il problema è ancora più ampio: i sussidi per le nonprofit, di cui fanno parte alcuni dei locali che Petzi rappresenta, sono più bassi rispetto a quelli di altre parti d’Europa, il 29 per cento contro il 41 per cento.

Nel 2014, i dati più recenti a disposizione, sono stati 2.27 milioni gli spettatori in uno dei locali che fanno capo all’associazione, dando così lavoro a più di quattromila impiegati, 17.300 volontari e quasi 22 mila performer, in maggioranza svizzeri.

Durante la conferenza raccontata nel rapporto, la prima Conference Suisse de Musique Actuelles che si è tenuta a ottobre, si è parlato anche dei problemi relativi all’alta concentrazione di locali e festival, la più alta rispetto a tutto il mondo. Regolamenti, violenza, restrizioni riguardo al rumore sono infatti  sempre in discussione, rendendo necessario qualcuno che spinga per aiutare i locali a farsi valere.

Spotify lancia la piattaforma per condividere dati con gli artisti

Anche Spotify cerca di utilizzare sempre più la quantità di dati che ha a disposizione grazie ai suoi utenti. Ora ha lanciato Spotify for Artists, una piattaforma che permette agli artisti di capire chi ascolta la loro musica, dove, per quanto tempo e altri dettagli come le canzoni di un album che vengono saltate.

In un mondo in cui gli artisti guadagnano sempre di più grazie ai concerti e sempre meno per la vendita dei dischi, informazioni di questo genere possono rivelarsi fondamentali. Altri servizi puntano proprio sulla condivisione di informazioni fra fan e artisti, come la startup TootToot che permette ai fan di chiedere date più vicine per i loro musicisti preferiti.

Lo streaming sta inoltre diventando sempre più un canale di guadagno, superando le vendite. 

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