Le possibilità del digitale fra concerti virtuali e streaming
Il digitale sta affossando la musica o forse sta solo aprendo nuove possibilità che artisti, discografici e promoter devono ancora scoprire.
Sam Wrench ha diretto il primo concerto interamente in realtà virtuale, che ha visto la band britannica Years & Years esibirsi davanti a un pubblico che si trovava a casa e partecipava indossando occhiali Samsung per la realtà virtuale. «Come utente hai la possibilità di essere immerso completamente in un attimo, in un modo impossibile nella realtà e potendo anche assumere punti di vista che nella realtà ti sarebbero impossibili» spiega Wrench. Le possibilità maggiori, continua, riguardano «esplorare le esperienze delle persone intorno a te: cosa fanno gli altri durante certe canzoni?». Si può quindi mantenere un’atmosfera intima pur con un pubblico che partecipa intensamente.
Al di là dei concerti, c’è la questione della musica fruita quotidianamente. Ai tempi della radio, erano proprio le emittenti con tutto il mondo che stava loro dietro a far conoscere la nuova musica al pubblico. Oggi le scelte sono infinite ma spesso è difficile destreggiarsi fra le milioni di possibilità che ci sono e a volte ci si limita ad ascoltare quello che già si conosce. In questo mondo sono sempre più importanti i suggerimenti, non solo quelli «classici» di amici e negozi di dischi, ma anche quelli basati sui logaritmi di siti che passano la musica in streaming e si basano sui dati. Anche le homepage di siti come Youtube sono importanti, spiegano gli utenti del sito Cnet.com, per scoprire nuove possibilità. Continuano a essere utili anche le radio, che siano ascoltate via etere o in digitale.