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Gli appassionati della realtà virtuale spendono il doppio nella musica live

Sempre più organizzatori di concerti stanno cercando di utilizzare le possibilità date dalla realtà virtuale. Sembra, però, che il pubblico che abbraccia questa tecnologia tenda anche a spendere il doppio rispetto agli altri nella musica live. Secondo uno studio della Nielsen, portato avanti fra più di ottomila persone fra i 18  i 54 anni, chi è convinto di acquistare tecnologia per la realtà virtuale nel corso del prossimo anno ha tutte le caratteristiche di un consumatore «ideale».

Fra le loro preferenze, infatti, c’è l’apprezzamento dei prodotti premium, per i quali sono disposti a pagare un prezzo adeguato. Si affezionano anche più facilmente a un marchio rispetto agli altri.

Sono stati molti gli utilizzi della tecnologia per la realtà virtuale nel corso del 2016, dal festival Coachella al Wacken Open Air. Gli occhiali hanno a volte dato la possibilità a chi non era presente di partecipare a un evento.

Nel frattempo, Google ha annunciato che il mese prossimo usciranno gli occhiali per la realtà virtuale Daydream View al prezzo di 79 dollari. 

Il futuro di Youtube con Lyor Cohen, parlano gli esperti

Lyor Cohen è il nuovo dirigente di Youtube, ma la scelta ha diviso il mondo della musica. Il manager Irving Azoff, che ha lavorato con gli Eagles e Bon Jovi, ha espresso la sua fiducia spiegando: «Lyor è da sempre un difensore per i diritti degli artisti. Contiamo su di te, Lyor, per far sì che Youtube paghi una commissione giusta agli artisti e dia loro più controllo creativo» ha scritto.

Un dirigente, rimasto anonimo nell’intervista del quotidiano Billboard, ha invece un’idea diversa: «Ha bruciato tutti i ponti nell’industria musicale», mentre un altro ha commentato: «Le maggiori etichette discografiche amano Youtube ma ancora di più lo odiano. Gli piace perché ne capiscono il valore promozionale ma se si sale nella scala gerarchica c’è sempre più odio per le percentuali ridicole». In effetti, per ogni video mostrato la tariffa è di 0.0010 dollari, secondo alcune fonti.

Cohen ha comunque fatto sapere di volere un rapporto più collaborativo con le etichette discografiche «e con la tecnologia che sta formando il futuro dell’industria. Sono sicuro che possiamo colmare il divario in modi che andranno a beneficio di tutti»

Era stato proprio Cohen a guidare una prima crociata contro Youtube e i bassi profitti derivanti nel 2009, quando aveva fatto uscire il Warner Music Group dal sito di streaming. «Il compito di Cohen è di aiutare le comunicazioni all’intersezione fra musica e tecnologia e penso che sia bravissimo in questo», ha aggiunto Dave Johnson, dirigente della EMI. 

Corsi di musica anche per le famiglie con problemi finanziari, l'esperimento a Schio

Anche chi ha poche possibilità economiche deve poter accedere alla musica. L’esperimento riguarda Schio, dove l’Accademia musicale offre 18 posti nei suoi corsi diretti a bambini e ragazzi. Dodici riguardano quelli fra 3 e 6 anni, che potranno frequentare propedeutica alla musica, e sei i ragazzi dai 7 ai 15 anni.

Per fare domanda c’è tempo fino al 15 ottobre e i corsi inizieranno a novembre. Verrà controllato l’Isee della famiglia, che deve essere inferiore ai 20 mila euro, e ci sarà una graduatoria predisposta dal Comune. A carico delle famiglie ci saranno solo i 50 euro di iscrizione all’Accademia. 

Dal Corriere.it: Musica online: addio album, ora si ascoltano le playlist

Sono bastati cinquant'anni per passare dai concept album alle playlist e ora queste sorpassano anche gli album. Complici Spotify, YouTube e soci, il primo decennio di questo millennio verrà ricordato per le insalate musicali che ascoltiamo ogni giorno. Secondo il recente rapporto della statunitense Music Business Association, nei servizi di streaming online le playlist hanno battuto per ascolti gli album, con un sorpasso che è impossibile non definire storico. Stando ai dati raccolti su 3.014 ascoltatori americani, le liste di brani contano per il 31 per cento degli ascolti mentre gli album pesano per il 22%. A dominare ci sono sempre però i singoli brani: un utente su due ascolta una sola traccia ma anche qui c'è un cambiamento. Se nel 2015 il 52 per cento del campione saltava da un brano all'altro, oggi lo fa il 46 per cento e quei sei punti percentuali sono stati conquistati proprio dalle playlist.

 

La fine dei concept

La ripercussione a livello creativo è totale, non a caso abbiamo citato i concept album. Negli anni '60 e '70 autori e gruppi musicali avevano portato la musica rock all'interno dell'Arte con la a maiuscola concependo opere che somigliavano a libri. Nei concept album c'era un filo conduttore che veniva dipanato dall'inizio alla fine solo che al posto delle pagine c'erano dei brani. «Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band», «The dark Side of the Moon», «The rise and fall of Ziggy Startdust and the Spiders from Mars», poi gli italiani «Non al denaro non all’amore né al cielo» o «Come in un’ultima cena» sono solo alcuni esempi di queste opere in musica che girano intorno a un unico tema. Le playlist invece sono l'opposto: legano tra loro brani di diversi autori e di diverse epoche con un filo conduttore spesso flebile. 

 

 

 

 

Oltre il cd

Nel mondo della musica odierna esistono, per esempio, playlist basate sul «mood» del momento, su come ci sentiamo insomma. Ci sono poi liste più utilitariste legate a cosa stiamo facendo: la musica per dormire, rilassarsi, fare festa, giocare ai videogame. Per gli autori è il tripudio del singolo, quell'oggetto che il CD aveva buttato fuori dal mercato e che ora torna di prepotenza nelle nostre orecchie. Oggi non serve più pubblicare un album intero per sfondare e non è detto che sia un male. Con il CD, l'idea di album era stata spinta così avanti che gli artisti erano costretti a creare almeno 60 minuti di musica racimolando spesso brani qua e là pur di riempire lo spazio fisico offerto dal dischetto plasticoso. Con il digitale si possono impacchettare anche due canzoni, tre o una sola seguendo il flusso creativo.

 

Tidal punta alla qualità

Ci sono poi gli excursus storici, playlist che offrono brani diversi tra loro tracciando però una continuità nel tempo. Ecco quindi liste che da una traccia all'altra mostrano come il progressive rock sia sfociato nell'elettronica, come i Kraftwerk siano cambiati nel tempo, come Bach sia stato accolto negli anni '70. Servizi di streaming come Tidal hanno puntato proprio in questa direzione. Per farsi spazio nel mondo musicale online la piattaforma non offre solo un enorme catalogo musicale in alta qualità ma anche playlist selezionate da una redazione di esperti. Adesso, per dire, si trovano playlist dedicate alle campagne presidenziali che mettono insieme brani come «Know your rights» dei Clash e «Imagine» di John Lennon mentre «Lezioni di Prog Rock» va da «Peaches in Regalia» di Frank Zappa a «Eventide» dei Gentle Knife diffondendo anche tra i giovani un genere di cui forse non hanno mai sentito parlare. 

 

Il predominio di Youtube

Se Tidal fa playlist redazionali, YouTube punta alle persone. Il servizio di streaming video ancora oggi rimane il punto di riferimento per la musica con il 42 per cento degli intervistati che trascorre almeno cinque minuti al giorno sul Tubo ascoltando brani. E qui le playlist abbondano: ci sono canali radio e televisivi che propongono le proprie ricette pescando i brani caricati da altri, le major della musica che creano flussi sulle ultime novità o determinati generi ma anche singole persone che creano e condividono ciò che gli è piaciuto. 

 

Il caso SoundCloud

In questo mercato musicale votato anche al fai da te emerge SoundCloud che da tempi non sospetti diffonde la sua idea di autopromozione. È dal 2007 che consente agli autori di caricare brani e diffonderli con un'interessante funzione in più. Gli utenti possono commentare il brano non solo nella sua interezza ma segnalare sulla forma d'onda il punto che gli è piaciuto o meno, evidenziare passaggi interessanti o sbagliati. In più SoundCloud si è distinto come luogo d'elezione per i Dj, da sempre i principi delle playlist. Qui si possono caricare mixtape, remix e interi set e non a caso ora è arrivata un'offerta d'acquisto da parte di Spotify.

 

L’offerta di Spotify

Secondo quanto riportato dal Financial Times, l'acerrimo avversario di Apple Music è in avanzata fase di trattativa per l’acquisizione di SoundCloud. A fare gola ci sono i suoi 175 milioni di ascoltatori mensili ma anche la sua idea di autopromozione musicale. Spotify infatti offre soprattutto brani pubblicati dalle major ma prendendo SoundCloud si estenderebbe lal mondo dell'autoproduzione, a quella compagine indie sempre più importante nel panorama musicale odierno e, soprattutto, agli autori famosi che sfruttano il servizio online per rendere pubbliche opere inedite. Da David Guetta a Calvin Harris passando per Jovanotti, sono tanti gli autori che postano regolarmente su SoundCloud remix dei propri brani, live e versioni acustiche. Insomma, tanti ingredienti in più per arricchire le già golose playlist.

Sole 24 ore: L'Europa può battere gli Stati Uniti nello streaming musicale

Non è possibile fare alcun paragone tra la potenza di fuoco della Silicon Valley e quella di qualsiasi altro distretto tecnologico in tutto il mondo. In California c'è Facebook, 1,7 mliardi di utenti, Apple che ha 230 miliardi di dollari in contanti e ancora Google in grado di raccogliere 20 miliardi attraverso la pubblicità in un solo trimestre.

Questo non vuol dire che il resto del mondo sia spacciato. Quello che è successo questa settimana in Europa potrebbe infatti cambiare gli equilibri di un settore. Se infatti Spotify dovesse comprare SoundCloud potrebbe nascere un colosso dello streaming musicale in grado di combattere ancora meglio con i servizi americani, soprattutto con Apple Music, che in questo momento sembra l'unico che potrebbe superare Spotify.

SoundCloud è un gruppo di Berlino con una comunità di ascoltatori e iscirtti di 200 milioni di persone. Spotify, svedese di Stoccolma, ha 100 milioni di iscritti di cui 40 milioni a pagamento. Un gigante rispetto a Apple Music, che ha solo 17 milioni di utenti, anche se è nata qualche anno dopo e sta continuando a crescere.

Quali sono i punti forza di SoundCloud? Il gruppo di Berlino ha un pubblico enorme, migliai di canzoni originali provenienti dal panorama underground e ancora migliaia di remix e versioni speciali di pezzi famosi. Infine è molto amato dalla comunità di creativi in tutte le principali città del mondo. La sua unica debolezza è l'incapacità di trasformare gli utenti in denaro. Ma su SoundCloud ci sono artisti molto validi che non hanno alcun contratto discografico e che sono in attesa di essere scoperti. E Spotify potrebbe usarli per aumentare i profitti ed evitare di passare dalle case discografiche, che drenano la maggior parte dei ricavi del gruppo.

Inoltre ricorda il Financial Times - il quotidiano che ha dato la notizia del possibile accordo - questo è il momento migliore per una fusione con SoundCloud. Il gruppo sta faticando da tempo, certo, ma ha appena raccolto 70 milioni di dollari da Twitter e ha fimato un accordo con Sony per i diritti delle sue canzoni. In questo momento la sua valutazione è di 630 milioni di dollari.

Uscito il bando Sillumina della SIAE, ecco il lavoro di Assomusica

Cinque bandi che riguardano gli artisti under 35: proprio a loro si rivolge il nuovo progetto della Siae, battezzato Sillumina e reperibile online all’indirizzo www.sillumina.it. Gli ambiti sono il sostegno a progetti di promozione culturale e di attività culturali nelle periferie urbane; alle nuove opere; alla creazione di residenze artistiche; alla promozione internazionale dei giovani artisti; infine, alle traduzione di testi teatrali, romanzi, canzoni e film. 

Tutti campi in cui si concentra da sempre il lavoro di Assomusica: anche in questa occasione l’associazione si è fatta portavoce delle necessità dei suoi associati nei confronti del governo, e in particolare del Ministero dei Beni e delle attività culturali e turistiche.

Oltre alla promozione dell’iniziativa, Assomusica sarà in campo per aiutare chi debba fare domanda per uno dei bandi.

«Ci stiamo organizzando affinché sia individuato un professionista in materia che possa offrire a tutti gli associati consulenza e supporto nella stesura e presentazione dei progetti» ha commentato il presidente di Assomusica Vincenzo Spera.

Il riferimento è la Legge di stabilità 2016, che ha previsto la distribuzione del 10 per cento dei compensi per la copia privata, gestiti da SIAE, in attività che favoriscano la creatività e la promozione culturale nazionale ed internazionale dei giovani.

I bandi si potranno scaricare entro il 15 novembre, e aziende, enti e associazioni potranno fare richiesta alla Siae presentando un progetto a sostegno di autori, esecutori ed interpreti under 35.

«Nuovi talenti, innovazione e creatività è questo il senso di sillumina, i cinque bandi  con cui la cultura, attraverso l'importante lavoro della SIAE, sostiene le produzioni dei giovani artisti anche a livello internazionale», ha detto il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini. 

Con Lyor Cohen una nuova direzione per Youtube

Google ha cambiato le carte in tavola per quanto riguarda Youtube. il gigante di Cupertino ha infatti annunciato di aver assunto Lyor Cohen come Global Head of Music. Cohen è l’ex numero uno dell’etichetta discografica Def Jam Recordings e di 300 Entertainment

Sembra, quindi, che Google voglia puntare sempre più sullo streaming musicale. Cohen potrebbe infatti essere particolarmente orientato a stringere partnership con le etichette discografiche e accordi in esclusiva con gli artisti.

Le esclusive sono sempre più importanti, in effetti, nel panorama dello streaming. Di recente Apple Music ha stretto un accordo simile con Drake e Tidal, di proprietà di Jay Z, con lo stesso oltre a Beyonce e Kanye West. Si tratta, a volte, di accordi momentanei per la pubblicazione di un album o un singolo in anteprima.

 

Assegnata laurea honoris causa a Bocelli

Sabato 29 ottobre l'Università di Macerata assegnerà la laurea honoris causa in Filologia Moderna ad Andrea Bocelli. L'assegnazione, deliberata lo scorso anno dal Dipartimento di Studi Umanistici e dal Senato Accademico, è stata approvata dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca.

"E' una persona di grande spessore umano ed artistico che non ha bisogno di presentazioni - commenta il rettore Luigi Lacchè -. Chi canta il teatro d'opera è come chi ricostruisce un testo filologicamente. Andrea Bocelli possiede, oltre alla tecnica vocale, un'ampia conoscenza della voce umana e una dimensione umanistica a tal punto sviluppata da farne quasi un filologo della stessa.

L'Università di Macerata lo considera, come artista e come mediatore culturale, una figura capace di contribuire allo sviluppo di un umanesimo basato sui valori della condivisione, della bellezza artistica e del recupero della cultura musicale e letteraria. E gli riconosce la capacità di porgere questi valori ai giovani".

Entro il 4 novembre aperte le iscrizioni a Musicultura

Entro il 4 novembre i cantautori in erba potranno iscriversi a Musicultura 2016, il premio riservato ad autori coautori dei brani di cui si è interpreti. Il primo premio è di 20 mila euro, ma saranno conferiti anche riconoscimenti a migliore musica, migliore interpretazione e miglior testo, del valore di 2.000 euro ciascuno, mentre la targa della critica vale 3.000 euro.

Il Festival della canzone popolare e d'autore, arrivato alla 28esima edizione, "ricerca, promuove, premia la qualità e l'originalità artistica indipendentemente dai vincoli di genere".

Joan Baez, una delle più alte figure del folk mondiale, ospite di Musicultura 2016, sprona gli aspiranti cantautori: "Suonate nei locali, suonate dove c'è un microfono aperto, parlate con gli altri musicisti, fate progetti insieme, cantate insieme, state attivi!".

Il gran finale, dopo una lunga e complessa selezione, si terrà a giugno 2017 allo Sferisterio di Macerata.

IFF: I festival più sicuri dopo l'ondata di terrorismo

Dopo l’ondata di terrorismo dell’ultimo anno, i festival sono più sicuri. Questa è l’opinione del promoter belga Herman Schueremans, del festival Rock Werchter. La sicurezza, infatti, è migliorata con più controlli e altre misure di sicurezza. I festival sono molto importanti nel combattere la paura: «La politica e la religione dividono le persone, i festival le uniscono».

Schuerermans ha parlato al International Festival Forum di Londra, durante un incontro sul futuro dei festival.

Meno ottimista è stato Stephan Thanscheidt, direttore della FKP Scorpio, che ha spiegato che il terrorisma rimarrà un problema e la necessità di aumentare la sicurezza causa moltissime code all’ingresso.

L’importante, ha aggiunto Sam Bush di Global Live, è che il pubblico non si spaventi per la minaccia, anche perché «è questo il mondo in cui viviamo».

 

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