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Frontiere della tecnologia nella musica, Vevo lancia il Watch Party

Vevo ha lanciato una nuova frontiera per gli appassionati di musica, che potranno vedere video musicali con gli amici. Il servizio video ha infatti presentato giovedì una nuova funzionalità web, chiamata Watch Party, che permette la visione dello stesso video in sincronia tra più computer.

E’ una sorta di playlist collaborativa, che si svolge in contemporanea e con una tecnologia che può essere utilizzata anche in altri ambiti. C’è anche la possibilità di diventare “dj” e scegliere in diretta il materiale da proporre.

Ansa.it: Morto J. Cotton, leggenda dell'armonica blues

James Cotton, leggendaria armonica della storia del blues, è morto a Austin in Texas all'età di 81 anni. A sconfiggere uno degli ultimi grandi del genere della sua generazione una polmonite, che lo aveva costretto ad un ricovero al David's medical center.

Lo ha fatto sapere la sua casa discografica, la Alligator records. Nato a Tunica, Mississippi, è stato compositore, strumentista e showman. Vinse un Grammy Award nel '96 con "Deep in the blues" e il suo ultimo album, inciso con la Alligator nel 2013, "Cotton Mouth Man" aveva ottenuto una nomination al premio. Imparò a suonare l'armonica da Sonny Boy Williamson II, poi suonò con Howlin' Wolf.

Nel 1952 forma il suo primo gruppo e nel 1954 trasferitosi a Chicago, rimpiazza Little Walter e Junior Wells nella band di Muddy Waters e da questo connubio che durerà 11 anni, trarrà gli stimoli che gli permetteranno finalmente di dare al proprio strumento una dimensione personale. Nel 1966 formò una propria blues band, con cui abbraccia anche il funky.

Continua l'odissea dei performer al festival SXSW, negati altri accessi alla frontiera

Aumenta il numero dei performer che non hanno avuto accesso agli Stati Uniti nell’ambito del festival South by Southwest. Dopo gli italiani Soviet Soviet, il problema ha riguardato gli egiziano-canadesi Massive Scar Era. Anche la band aveva compilato il modulo Esta, senza richiedere il visto P-2 perché la partecipazione avrebbe riguardato solo aspetti promozionali e non sarebbe stata pagata.

La frontwomanCherine Amr ha sottolineato su Facebook che, nel suo caso, anche il passaporto egiziano può essere stato un problema.

Anche il producer danese Eloq è stato incarcerato per una notte come i Soviet Soviet, avendo la «documentazione sbagliata» secondo le autorità. Lo stesso è capitato ai jazzisti britannici United Vibrations, sostenuti da fondi pubblici del Regno Unito. Secondo i membri della band, nel loro caso la discriminazione ha riguardato problemi razziali-religiosi.

È intervenuta nel Regno Unito anche la Musicians’ Union: «Stiamo cercando di verificare che cosa sta succedendo. È terribile che a questi artisti sia stata negata la possibilità di esibirsi al SXSW. L’ambasciata americana a Londra non ha dato spiegazioni. I parlamentari Nigel Adams e Kerry McCarthy hanno richiesto un incontro», hanno spiegato dal sindacato.

Anche il festival SXSW ha preso le parti dei musicisti, spiegando che basta un visto turistico in questi casi. 

L'agenzia britannica PRS rimuove 4 milioni di link pirata

Il sistema antipirateria del Regno Unito dell’agenzia di riscossione PRS ha rimosso quattro milioni di pagine che infrangevano la legge in un anno. Il Member Anti-Piracy System permette agli artisti che fanno parte della PRS di richiedere che il materiale non permesso sia rimosso.

Nel corso dell’anno, sono stati chiusi 220 siti illegali e più di 275 mila link rimossi dalla ricerca di Google. I numeri della pirateria sono sempre alti: secondo l’ufficio Intellectual Property Office solo nel Regno Unito in tre mesi, da marzo a maggio 2016, sono stati ascoltati 78 milioni di brani in modo illegale, nonostante la cifra sia scesa rispetto ai 90 milioni dell’anno precedente.

A dicembre c’era stata anche una condanna a 12 mesi di prigione per Wayne Evans, che aveva pubblicato su diversi torrent e sul suo sito, in maniera illegale, i singoli più ascoltati nel Regno Unito.

Amazon Tickets pronto al lancio internazionale, punta a "prezzi trasparenti"

Amazon Tickets è vicina al lancio a livello internazionale, e durante la International Live Music Conference a Londra il general manager Geraldine Wilson ha sostenuto l’intenzione di mantenere i prezzi «corretti e trasparenti» per i fan. Anche per questo le tariffe di prevendita sono incluse nel costo del biglietto.

Amazon punta anche a essere competitiva, senza alzare i prezzi rispetto al botteghino. Wilson ha anche specificato che Amazon non parteciperà al mercato secondario, «sbagliato su ogni livello». 

Il blockchain tecnologia del futuro anche per il mercato del live

La rivista britannica IQ, dedicata al settore dell’industria musicale, è scesa nei dettagli riguardo al blockchain, la tecnologia che utilizza cryptocurrencies, valute molto più sicure, per le transazioni online.

I benefici, secondo IQ, riguardano soprattutto lo streaming online: chi detiene i diritti di una canzone viene pagato in modo automatico, ma questo passaggio non è ancora stato fatto nel mondo del live.

Un esempio è la possibilità di usare il blockchain per capire chi è il proprietario di un biglietto paperless e facilitarne la rivendita legale. Le agenzie potrebbero anche fornire una parte degli introiti della rivendita all’artista.

Maggiore trasparenza, quindi, ma anche un aiuto nel campo della raccolta dei diritti, in un momento in cui gli artisti si allontanano sempre più dalle società di raccolta tradizionali per passare alle startup o occuparsene personalmente. Servono però, commentano gli esperti, tecnologie nuove per agenzie che in alcuni casi hanno più di un secolo e non sono ancora equipaggiate per affrontare la rivoluzione digitale.

Un’altra possibilità è quella di permettere ad artisti e promoter di trasmettere gli show live pur mantenendo il copyright. Il blockchain permette di collegare metadati riguardanti l’autore a una canzone, permettendo così la raccolta dei diritti in modo automatico dopo la trasmissione. Un’altra zona grigia per i diritti è la realtà virtuale, che sembra al momento una possibilità molto redditizia per artisti e promoter. 

Airbnb, arrivano le Music Experiences

La musica arriva anche su Airbnb. La compagnia della Silicon Valley, nata come startup per affittare la propria casa, ha lanciato il programma Music Experiences, con accesso esclusivo a concerti esauriti e a performance limitate. Si parte in Italia con Firenze e nel resto del mondo con Londra, Los Angeles, San Francisco, Barcellona, Nairobi, Cape Town, Detroit, Miami, Parigi, Havana, Tokyo e Seoul.

«La musica è un modo incredibile di riunire le persone, con la nostra piattaforma sosterremo artisti locali portando la loro musica in tutto il mondo» ha commentato il direttore generale di Airbnb Brian Chesky.

Sofar Sounds, con base a Londra, è fra i primi ad aver offerto pacchetti agli utenti, come un tour della scena musicale di Detroit, lungo 2 giorni, con il chitarrista Kenny Olson, un’immersione di tre giorni nella scena musicale underground di Londra, realizzare violini a Parigi o fare il dj a Nairobi.

Le Music Experiences fanno parte del programma più ampio Trips, che si occupa di esperienze di tipo diverso, comprese escursioni.

Gran Bretagna, il governo accetta le raccomandazioni di Waterson e bandisce i bot

Il governo britannico ha pubblicato la risposta al rapporto di Michael Waterson, che lo scorso maggio era entrato nel merito del secondary ticketing. Il governo, ha deciso di includere un emendamento al Digital Economy Bill che criminalizza l’uso dei bot, i programmi automatici per acquistare biglietti. Le multe possono arrivare a essere molto alte.

Aumenterà anche l’investimento nell’agenzia per la protezione dei consumatori e i siti di rivendita come StubHub, Viagogo, Seatwave e Get Me In! saranno spinti a controllare meglio i possibili bagarini.

Il governo ha accettato in toto le raccomanazioni di Waterson, che potrebbero, secondo le associazioni di consumatori, portare a una maggiore trasparenza.

Secondo altri esperti, invece, il governo dovrebbe bandire del tutto la rivendita di biglietti per un profitto.

La band italiana Soviet Soviet deportata dagli Stati Uniti per problemi di visto

La band italiana Soviet Soviet è stata incarcerata negli Stati Uniti e poi deportata in quanto “immigrati illegali”.

Il trio viaggiava nel Paese per partecipare al festival texano South by Southwest, ma invece di chiedere un visto avevano valutato, insieme alla loro casa discografica americana, che fosse sufficiente il modulo Esta per i turisti. La partecipazione al festival, infatti, doveva essere solo promozionale e senza pagamento.

In un comunicato, i membri della band hanno fatto sapere di essere stati interrogati e di aver rimandato gli agenti anche alla casa discografica, senza successo. Hanno poi passato la notte in prigione. «Ci hanno scattato foto segnaletiche, confiscato i cellulari senza poter contattare le nostre famiglie. Siamo stati ammanettati e portati in prigione, dove siamo stati portati come se fossimo tre criminali».

Il giorno dopo, continua la dichiarazione, i tre sono stati nuovamente perquisiti e riportati all’ufficio doganale, dove hanno aspettato il volo di ritorno, scortati fino all’aereo dopo che erano stati restituiti loro gli effetti personali».

Lo stesso festival SXSW ha inserito una clausola nel contratto delle band che partecipano dicendo che «sarà notificato alle autorità per l’immigrazione» qualsiasi partecipazione di un artista straniero a un altro evento. 

Cancellato il concertone del 1 maggio a Taranto

La quinta edizione di #unomaggiotaranto, il concertone organizzato dal Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti (di cui fanno parte diversi operai dell'Ilva e la cui direzione artistica è affidata all'attore Michele Riondino) non si farà, almeno per quest'anno.
    "È quindi un arrivederci, non un addio" hanno spiegato gli attivisti del Comitato nel corso di una conferenza stampa a Taranto.
    "Abbiamo ragionato a lungo - è stato aggiunto - sull'opportunità di organizzare anche nel 2017 il più grande evento musicale e di lotta dal basso del Sud Italia, maturando infine una decisione sofferta ma necessaria visto il particolare momento storico che sta vivendo Taranto. Coerentemente con gli ideali che portiamo avanti da sempre, riteniamo di dover dare un segnale forte soprattutto alla politica perché non faccia di questa manifestazione uno strumento per l'imminente campagna elettorale pro o contro qualcuno".

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